Giornate FAI per le scuole: la parola ai Delegati

Giornate FAI per le scuole: la parola ai Delegati

Condividi
Giornate FAI per le scuole: la parola ai Delegati
Scuola

30 ottobre 2024

Come si stanno preparando le Delegazioni alle Giornate FAI per le scuole? Abbiamo chiesto a tre volontarie di raccontarci la loro esperienza.

Si avvicinano le Giornate FAI per le scuole 2024! L’edizione di quest’anno si terrà dal 18 al 23 novembre e le Delegazioni sono già al lavoro per formare gli Apprendisti Ciceroni e definire i luoghi che apriranno alle Classi Amiche in visita. Entriamo nel clima dell’evento: tre Delegate Scuola che da tempo offrono la loro esperienza nella realizzazione dei progetti didattici FAI sul territorio – Francamaria Chiodo (Torino), Giuliana Tesoriere (Firenze) e Pepa Zappardino (Messina) – condividono con noi le loro considerazioni su questa settimana di educazione tra pari e ci raccontano come procedono i preparativi.

Come sei entrata a far parte della tua delegazione FAI e cosa ti ha portato a occuparti dei progetti con le scuole?

Francamaria Chiodo: Sono entrata a far parte della Delegazione di Torino nel gennaio del 2009. Ho accettato di aiutare chi si occupava dei progetti con le scuole perché la scuola consente di attuare lo scopo esclusivo del FAI (art. 2 dello Statuto).

Giuliana Tesoriere: Nel 2007 venni a conoscenza del progetto Apprendisti Ciceroni. Compresi subito le potenzialità e l’importanza educativa che il progetto rivestiva e partecipai alle Giornate FAI con alcune classi del liceo fiorentino in cui insegnavo. Dopo due anni mi venne chiesto di diventare Delegata Scuola e così ebbe inizio la mia avventura.

Pepa Zappardino: Entro a far parte della Delegazione di Messina nel 2001, con il desiderio di conoscere maggiormente la città in cui mi ero trasferita. Da insegnante, riconosco che essere empatici rivesta un ruolo fondamentale nell’ampliamento delle competenze e conoscenze.

L’amore e la semplicità nel riuscire a trasmettere agli studenti il senso di appartenenza verso il territorio in cui vivono rappresenta una sfida importante, che quasi sempre riusciamo a vincere.

Quali sono le sfide che la Delegazione si trova ad affrontare nella preparazione di Giornate FAI per le scuole?

FC: Una sfida è riuscire ad aprire un bene attrattivo per la sua storia e per quella bellezza che coniuga gioia e stupore. Altra sfida è comunicare con un linguaggio rigoroso ma comprensibile, tanto più se il periodo storico-artistico non è ancora oggetto di studio da parte degli studenti.

GT: Firenze è una città che a livello culturale offre una proposta formativa ricchissima e variegata. La grande sfida, quindi, è proporre aperture che siano davvero “attrattive” per i docenti, tanto da convincerli a partecipare con le loro classi. Altro obiettivo è quello di aumentare il numero di volontari anche nel settore scuola e formarli in modo adeguato.

PZ: Il valore formativo delle Giornate FAI per le scuole è doppio. Occorre preparare gli Apprendisti Ciceroni a una narrazione semplice ma coinvolgente, e occorre far emergere l’entusiasmo con il quale hanno effettuato la preparazione. La vera sfida è riuscire a trovare qualcosa che desti la loro curiosità ed è fantastico quando la ricerca coinvolge nonni e genitori!

La formazione degli Apprendisti Ciceroni è differente rispetto agli altri eventi nazionali (Giornate FAI di Primavera e d’Autunno)?

FC: Sì. Considero le Giornate FAI per le scuole il banco di prova per gli Apprendisti Ciceroni. Saggiano le loro capacità: abilità nel parlare, interazione con i compagni e acquisizione di competenze culturali e tecniche.

GT: La formazione è decisamente diversa perché la comunicazione è rivolta a bambini e adolescenti.

L'approccio, durante le Giornate FAI per le scuole, è personalizzato. Il modo di porgere le informazioni deve essere adattato, cucito addosso alle singole classi come un “abito su misura”.

PZ: Generalmente non viene fatta una formazione diversa sui contenuti, ma sul modo in cui vengono narrati i luoghi. L’obiettivo primario è quello di trasformare gli studenti, prima che in Ciceroni, in Anfitrioni, che mettano a proprio agio chi li ascolta, generosi e brillanti.

Loading

Quali accorgimenti vengono adottati per accogliere le classi in visita? Hai qualche aneddoto particolare che desideri condividere?

FC: Nel 2017, a Palazzo Birago di Borgaro di Torino, un Apprendista Cicerone aveva dato, al posto delle proprie generalità, quelle di Filippo Juvarra, narrando in prima persona l'arrivo a Torino e illustrando il progetto del Palazzo!

GT: L’accoglienza è volta a creare un clima sereno e amichevole, pur nel rispetto dei luoghi aperti. Ritengo molto importante coinvolgere in prima persona le classi in visita. Ricordo un episodio molto carino di una passata edizione: un gruppo di Apprendisti Ciceroni, per far meglio comprendere la composizione di un grande affresco e di alcune tele, ebbe l’idea geniale di creare dei “tableau vivant”.

PZ: A maggio scorso, durante la cerimonia di consegna degli attestati agli Apprendisti Ciceroni, una studentessa delle scuole secondarie di I grado si è rivolta dal palco alla referente di un Liceo, affermando che l'anno successivo avrebbe frequentato proprio quel Liceo perché ciò le avrebbe permesso di continuare l'esperienza di Apprendista Cicerone. L’applauso della sala ha fatto da cornice ad una richiesta che ci riempie di orgoglio.

Puoi darci qualche anticipazione rispetto ai luoghi aperti quest'anno? Ci saranno delle novità rispetto al passato?

GT: Le prossime aperture coinvolgeranno le sedi di due prestigiosi enti di formazione superiore (Università agli Studi di Firenze e European University Institute) con i quali la Delegazione di Firenze ha stipulato una convenzione. In particolare con lo EUI e con gli Archivi Storici dell’Unione Europea si sta cercando di declinare il progetto di Apprendisti Ciceroni in modo multidisciplinare e continuativo nel tempo.

PZ: Un'assoluta novità riguarda il Palazzo Arena o Palazzo dello Zodiaco, che si trova a fianco della Cattedrale di Messina. I lavori di costruzione iniziarono nel 1916 e furono conclusi in meno di quattro anni. I prospetti portano la firma di Gino Coppedè, che sembra avere avuto il ruolo di direttore artistico dell’edificio e che era preposto a curarne l’aspetto esteriore attraverso l’utilizzo di intonaci decorativi in stucco di cemento, realizzati ad imitazione della pietra.

Scopri tutte le aperture delle Giornate FAI per le scuole 2024!

Registrati alla newsletter
Accedi alle informazioni per te più interessanti, a quelle inerenti i luoghi più vicini e gli eventi organizzati
Tutto questo non sarebbe possibile senza di te
Tutto questo non sarebbe possibile senza di te