16 luglio 2025
Dal 16 luglio il Casino Mollo, presso I Giganti di Fallistro, nel Parco nazionale della Sila, offre nuovi spazi e servizi di accoglienza ai visitatori del monumentale bosco.
È la prima tappa di un grande progetto di restauro e valorizzazione, che si completerà nel 2027.
Il Casino è un edificio rurale dall’aspetto austero e dall’architettura semplice, che fu il fulcro di un esteso e produttivo latifondo appartenuto ai Baroni Mollo, e di un villaggio rurale sorto intorno a esso, dotato in principio anche di una chiesa, di una fontana, di un mulino, e dall’Ottocento anche di una filanda della seta.
Da sempre abitato da una piccola comunità dedita all’agricoltura di montagna, alla pastorizia e alla silvicoltura e in particolare alle attività caratteristiche della Sila, come la produzione di legname e di pece ricavata dalla resina dei tronchi, dalla metà del Novecento – ridotto drasticamente il latifondo, a causa della Riforma Agraria, e decaduta la sua economia – il Casino è diventato dimora di villeggiatura dei Mollo, che lo hanno frequentato fino a epoca recente. Nel 2016 Maria Silvia, Beatrice e Giovanna Mollo decisero di donarlo al FAI per volontà e in memoria del loro fratello Vincenzo Maria. Nello stesso anno la Riserva dei Giganti della Sila era stata affidata alla Fondazione dall’Ente Parco nazionale della Sila.
L’intervento di restauro conservativo e rifunzionalizzazione del piano terra del Casino Mollo è stato attuato grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) dedicato alla tutela e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale e grazie a tutti gli italiani che hanno deciso di destinare il 5x1000 alla Fondazione inserendo il codice fiscale 80 10 20 30 154.
Il Casino si sviluppa su una superficie complessiva a pianta rettangolare di circa 600 mq, distribuiti su due livelli fuori terra e un sottotetto. I locali al piano terra, adibiti a stalle e depositi agricoli, erano pavimentati in battuto di calce, mentre il piano superiore, destinato alla residenza padronale, era rifinito con pavimentazione in laterizio.
L’intervento, parte di un progetto complessivo più ampio, che prevederà il restauro dell’intero edificio e delle immediate pertinenze, ha riguardato il recupero funzionale dei locali al piano terra, destinati all’accoglienza dei visitatori della Riserva. Prima dell’intervento nelle sale, ormai in disuso, erano diffusi i danni dovuti all’assenza di manutenzione: il distacco e la perdita di elementi in pietra dalle murature, le efflorescenze saline dovute all’umidità di risalita capillare dal terreno, i dissesti statici dei solai, non più sicuri.
Il restauro è stato realizzato attraverso l’utilizzo dei materiali e delle tecniche costruttive originari, al fine di garantire l’equilibrio statico e strutturale dell’edificio e restaurarne l’immagine originaria e identitaria. Sono stati recuperati i rivestimenti delle pareti, dei soffitti e delle volte e le pavimentazioni.
Successivamente all’intervento di restauro si sono realizzate le opere di integrazione impiantistica e funzionale, con l’installazione di sistemi tecnologici conformi agli standard di efficienza energetica e sostenibilità ambientale, necessari per soddisfare le nuove funzioni di accoglienza del pubblico. È stato realizzato l’impianto di distribuzione della linea elettrica e sono stati inseriti gli impianti idrico-sanitari dei nuovi servizi igienici, dotati di un impianto di trattamento delle acque reflue con ciclo ossidativo totale e stadio anaerobico di filtrazione. È stato introdotto un impianto di riscaldamento a pavimento radiante, servito da una caldaia a condensazione elettrica alimentata da un impianto fotovoltaico, con il relativo sistema di accumulo.
L’intervento ha un impatto ambientale minimo: l’energia solare prodotta dai pannelli fotovoltaici posti sulla copertura dell’edificio alimenta l’impianto, permettendo di azzerare le emissioni di gas serra dovute all’uso di combustibili fossili.
Firmare e inserire il codice fiscale del FAI 80 10 20 30 154 nelle caselle Finanziamento delle attività di tutela, promozione e valorizzazione dei Beni culturali e paesaggistici e nella casella Sostegno agli Enti del Terzo Settore è un gesto semplice, che non costa nulla, ma che vale molto: grazie al 5x1000 il FAI conferma il proprio impegno nella tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico italiano, restituendo alla collettività un Bene di rilevanza storica, ambientale e architettonica, pienamente fruibile e integrato nel contesto naturalistico della Sila.
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