Dietro le quinte dei sentieri della Baia di Ieranto

Dietro le quinte dei sentieri della Baia di Ieranto

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Dietro le quinte dei sentieri della Baia di Ieranto
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22 marzo 2022

La passeggiata all’interno del compendio FAI Baia di Ieranto a Massa Lubrense (NA) è articolata in sentieri che necessitano di manutenzioni non solo per la sicurezza dei visitatori, ma anche per preservare la ricca biodiversità dell’area protetta.

La Baia di Ieranto, donata al FAI da Italsider nel 1987, è un’area protetta regionale di notevole importanza nell’ampia e complessa rete di aree naturali della Città Metropolitana di Napoli.

La passeggiata a piedi che attraverso il compendio FAI porta alla Baia di Ieranto è una delle più suggestive della penisola sorrentina e la Fondazione è impegnata non solo nella sua tutela ma anche nella promozione di un’adeguata fruizione nel rispetto del valore paesaggistico e ambientale che caratterizza il sito.

Intervenire a favore della tutela delle aree naturali, intese nella loro complessità e unione, significa infatti promuovere un’economia più sostenibile e competitiva, basata sull'uso efficiente delle risorse e sulla valorizzazione degli attrattori naturali, culturali e turistici attraverso un adeguato e controllato uso del territorio.

Sulla base di questi obiettivi è stato sviluppato il progetto di messa in sicurezza della sentieristica storica e dei percorsi escursionistici di fruizione del compendio FAI, reso possibile grazie a un finanziamento della Città Metropolitana di Napoli.

Mettere in sicurezza i sentieri

Il cantiere di messa in sicurezza dei percorsi ha avuto inizio lo scorso novembre e si è concluso a gennaio 2022 con un ingente sforzo di cantierizzazione e movimentazione dei materiali: la Baia di Ieranto può infatti essere raggiunta o via terra con un cammino di circa un’ora in forte pendenza, o via mare con grandi problemi di attracco e la necessità di ottenere permessi speciali per l’ingresso nell’area marina protetta di Punta Campanella.

I lavori hanno interessato in particolare tre aree: il sentiero che dalla casa colonica conduce alla torre di Montalto, il sentiero che attraversando gli orti e l’uliveto raggiunge la spiaggia della Baia e infine il tracciato che attraverso l’ex villaggio minerario conduce fino ai bordi della cava dismessa.

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Principalmente si è trattato di ripristinare diversi tratti in pendenza realizzando nuovi gradini in pietrame con materiale reperito in loco, e gradini in legno di larice o castagno; in diversi punti è stato anche necessario realizzare ex novo il piano di calpestio, scavando e ripristinando a mano le sezioni del tracciato.

Un importante lavoro è stato inoltre condotto sulle palizzate e i parapetti. Lungo il tratto di scalinata che conduce alla spiaggia è stata infissa a mano una nuova staccionata realizzata con paletti di castagno scortecciati e trattati con carbolineum ed olio di lino per proteggerli dagli agenti atmosferici. Lungo il bordo della ex cava mineraria, per una lunghezza di 135 metri lineari, è stato sostituito l’esistente parapetto ammalorato dal tempo e dagli agenti atmosferici, con un parapetto metallico che protegge il sentiero dal dislivello di più di 10 metri tra il piano di cava e il pelo dell’acqua.

Proteggiamo insieme il falco pellegrino

Questi lavori di messa in sicurezza della sentieristica storica e dei percorsi escursionistici sono funzionali anche alla tutela della ricca biodiversità presente nell’area, in particolare l’avifauna. La penisola sorrentina si trova, infatti, sulla direttrice di una delle maggiori rotte migratorie del Mediterraneo e, sia in primavera che in autunno, è possibile osservare numerose specie di uccelli che vi fanno tappa per riposarsi durante il loro lungo volo. Troviamo gheppi, poiane e varie specie di falchi tra cui anche il falco pellegrino, che qui nidifica: l’invito è dunque quello di non inoltrarsi sul crinale di Punta Penna, di seguire i sentieri e stare entro i limiti delle staccionate per non recare disturbo nel periodo riproduttivo e, in generale, per preservare le fioriture, in special modo quelle delle diverse varierà di orchidee presenti nell’area protetta.

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