04 dicembre 2025
Dopo un lungo e impegnativo cantiere, il FAI ha aperto al pubblico Case Montana: una tradizionale casa di contadini della campagna agrigentina, semplice e povera, eppure preziosa, vivida e imperdibile testimonianza della civiltà rurale che ha curato per secoli, coltivandolo, questo paesaggio unico al mondo.
La Valle dei Templi di Agrigento è Parco Archeologico regionale, tra i più grandi e importanti del Mediterraneo, zona di interesse nazionale e Patrimonio dell’Umanità riconosciuto dall’UNESCO, e di recente anche “paesaggio rurale di interesse storico”, riconosciuto dal Ministero dell’Agricoltura.
Il FAI ha acquistato le Case Montana nel 2018 proprio per valorizzare il paesaggio storico di cui sono parte, insieme al Giardino nella valle: qui per secoli hanno vissuto i contadini che coltivavano il “giardino”, un agrumeto produttivo di oltre 600 piante, cui si aggiungono altrettante piante tipiche di questo ambiente, che oggi è una vera e propria oasi di biodiversità mediterranea.
Così il FAI ha voluto restituire la storica unità a questo fondo agricolo, ma anche salvaguardare una testimonianza, ormai rara, dell’architettura rurale storica.
Le Case Montana si aggiungono al percorso di visita attuale, che si arricchisce e offre un nuovo contenuto culturale: non solo la visita degli edifici storici, recuperati e restaurati mantenendone intatti la struttura, le finiture tradizionali e il sapore autentico, ma anche un video racconto immersivo, allestito in uno degli ambienti delle Case, dedicato alla storia dei duemila e seicento anni di vita di questo paesaggio, curato dal FAI e affidato alla voce dell’attore siciliano Vincenzo Pirrotta, realizzato anche grazie al contributo di studi e ricerche condotti in collaborazione con il Parco Archeologico e con l’Università degli Studi di Milano.
I lavori di recupero del FAI, infatti, hanno dato vita a un cantiere di ricerca che ha affiancato i restauri: in due campagne annuali di scavi archeologici, le ricerche hanno già rivelato importanti dati sulla storia millenaria di questo paesaggio, che oltre che rurale, è anche archeologico. Per la prima volta è stato messo in luce, a fondo valle, un troncone del grande muro di diga che chiudeva la “piscina” testimoniata dalle fonti antiche: Kolymbethra, infatti, in greco significa piscina, ma mai finora si era avuta testimonianza archeologica della sua localizzazione in questa valle; gli scavi sul pianoro accanto alle Case Montana, inoltre, hanno rivelato tracce di un’area sacra e del suo abbandono precoce, probabilmente in seguito al famoso assedio cartaginese di Agrigento, allora Akràgas, nel 406 a.C., anch’esso testimoniato dagli autori antichi.
Il cantiere di ricerca proseguirà negli anni, ma i lavori che oggi si concludono già restituiscono nuova conoscenza sulla storia della città. Il recupero delle Case Montana – reso possibile anche grazie al fondamentale sostegno di Fondazione CDP, ente non profit del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti, nell’ambito del bando Per l’Italia del Futuro – è stato lungo e impegnativo anche perché l’edificio rurale era ridotto a rovina, a rischio di crollo, come il costone di friabile roccia calcarenitica su cui poggia, che ha richiesto un delicato quanto radicale intervento di ingegneria: operai rocciatori hanno inserito nella parete profondi micropali e tiranti in acciaio per ricucire l’ammasso roccioso fratturato e assicurare il versante e le case.
Anche il restauro è stato delicato, seppur totale; pavimenti, muri e tetti, prima diruti, sono stati consolidati, integrati o ricostruiti, ma salvaguardando ogni elemento originale, con perizia filologica: dalle piastrelle in maiolica dipinta dei pavimenti, agli intonaci in malta di calce, ai soffitti in cannucciato, agli infissi in legno, tutti trattati con tecniche e materiali tradizionali, anche recuperati in loco.
Nell’ambiente che ospita il video racconto è stata realizzata una pavimentazione decorata che riprende la vista che si gode sul Tempio dei Dioscuri, con richiami agli ulivi e alla vegetazione del Giardino; il pavimento – ideato, disegnato e donato da Dolce&Gabbana, Partner del FAI – è stato rivestito con maioliche appositamente prodotte.
L’area oggi aperta al pubblico delle Case Montana offre inoltre nuovi servizi al pubblico: dai servizi igienici a secco (un brevetto innovativo autosufficiente e del tutto ecosostenibile) a una nuova area didattica per le attività rivolte alle scuole e uno spazio per eventi. Sul pianoro accanto alle case, infine, è stato posizionato un furgone ristoro, realizzato grazie al contributo di Dolce&Gabbana: decorato dall’artista siciliano Salvo Sapienza nella tecnica dei tipici carretti, offrirà spremute di agrumi siciliani, oltre a semplici snack e prodotti del territorio.
Il FAI gestisce il Giardino della Kolymbethra dal 1999, anno della prima concessione dei terreni da parte della Regione Siciliana. Nei primi venticinque anni il Bene è stato recuperato dall’abbandono e dal degrado con consistenti interventi e costanti investimenti per il ripristino e la conservazione del paesaggio rurale storico, delle colture tradizionali e della biodiversità naturale, e per l’apertura regolare e l’offerta di servizi al pubblico – fino a 60mila visitatori all’anno – che lo visita sempre più numeroso. A fine 2018 la Fondazione ha acquisito Case Montana, edificio abitato fino alla metà del Novecento dai contadini che per secoli hanno coltivato il Giardino, di cui erano rimasti solo i ruderi, e il terreno pertinente, con l’intento di conservare e valorizzare la storia di questo brano di paesaggio della Valle, ampliando la visita al Bene. Un intento confermato grazie all’Accordo di partenariato firmato nel 2024 tra il FAI e il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, che ha affidato alla Fondazione per i prossimi venticinque anni la gestione e la valorizzazione del Giardino della Kolymbethra e grazie al quale è stato possibile rinnovare l’impegno a sviluppare un ampio programma di interventi, con l’obiettivo di offrire una proposta di visita sempre più ampia.
Case Montana, apertura speciale nel cinquantesimo anno dalla nascita della Fondazione, si va ad aggiungere agli altri 4 Beni del FAI aperti al pubblico nel 2025: Podere Lovara a Punta Mesco, Levanto (SP), Villa Rezzola nella Frazione di Pugliola, Lerici (SP), Casino Mollo a Spezzano della Sila (CS) e Monte Fontana Secca a Setteville (BL).
Si ringrazia il Comune di Agrigento e la Regione Siciliana per la costante collaborazione istituzionale.
Si ringrazia il Parco Archeologico Valle dei Templi, partner strategico nel progetto di restauro e valorizzazione di Case Montana, che ha affidato al FAI in concessione il Giardino della Kolymbethra in virtù dell’accordo di partenariato speciale sottoscritto nel dicembre 2024.
Grazie alla Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Agrigento per il sostanziale supporto.
Si ringrazia Fondazione CDP, ente non profit del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti, per il fondamentale sostegno, nell’ambito del bando Per l’Italia del Futuro.
Grazie al fondamentale contributo di Dolce&Gabbana, Partner della Fondazione che promuove le eccellenze italiane, le bellezze artistiche e architettoniche del nostro paese, al generoso sostegno di Fugazza F.lli & C, vicina al FAI dal 2006, e di Friends of FAI, che hanno sostenuto il progetto con la partecipazione generosa di benefattori americani.
Grazie anche a MEIC per la sua concreta partecipazione e a Epta, per il contributo alla valorizzazione e al racconto culturale.
Il FAI ringrazia inoltre i donatori privati che hanno risposto con generosità agli appelli lanciati dalla Fondazione donando piccoli e grandi contributi a sostegno degli interventi di restauro e di manutenzione straordinaria del Giardino della Kolymbethra.
Infine, grazie a Fondazione FS per il fondamentale contributo all’evento e Rete Ferroviaria Italiana (società del Gruppo FS) per l’ospitalità.
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