Arcangelo Sassolino a Villa Panza: “La condizione del desiderio”

Arcangelo Sassolino a Villa Panza: “La condizione del desiderio”

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Arcangelo Sassolino a Villa Panza: “La condizione del desiderio”
Appuntamenti

24 ottobre 2024

A Villa e Collezione Panza a Varese è in esposizione “La condizione del desiderio” di Arcangelo Sassolino: una monumentale installazione che nasce da un dialogo serrato tra arte e scienza, e che inaugura un nuovo ciclo di mostre con opere site-specific.
«Penso alla scultura non come a un presente statico,
ma piuttosto come a un flusso del tempo, del suo essere incessante,
ineluttabile e imprevedibile mutamento, proprio come la vita stessa». Arcangelo Sassolino.

A cura di Angela Vettese, è in mostra a Villa e Collezione Panza a Varese fino al 23 febbraio 2025 – nella suggestiva cornice della Scuderia Grande – La condizione del desiderio di Arcangelo Sassolino, una monumentale installazione che nasce da un dialogo serrato tra arte e scienza, temi cruciali nella ricerca dell’artista e al centro delle indagini di Giuseppe Panza di Biumo come testimoniato nella mostra Nel Tempo. Opere della Collezione Panza, tuttora in corso a Villa Panza, che presenta lavori di autori da Fogliati a Mochetti fino a Walter de Maria che si configurano come un’indagine sull’interazione tra le forze invisibili e il mondo fisico.

La condizione del desiderio

L’opera, dal titolo La condizione del desiderio (2009-2024), è un’imponente struttura concepita dall’artista nel 2009 per lo spazio Z33, a Hasselt, in Belgio, che a Villa Panza trova una nuova configurazione e una collocazione ideale nella Scuderia Grande della Villa, che Giuseppe Panza di Biumo immaginò per allestire opere d’arte potenti:

«Quando sono entrato in questo spazio - dichiara l’artista - mi è tornato in mente il lavoro di Hasselt e ho capito che qui c’erano le condizioni ideali per mostrarlo: per la sua dimensione, per l’acustica, per la luce e per il fatto che Villa Panza è un tempio di meditazione minimale».

L’installazione è composta da una struttura di putrelle, azionata da un impianto ad aria che permette la lenta e costante oscillazione di un lungo braccio meccanico, il quale occupa l’intero spazio della Scuderia. Alle estremità del braccio sono appese due pesanti lastre di marmo bianco di Carnia, un materiale che, per l’artista, non è solo un omaggio alla tradizione, ma anche simbolo legato alla condizione dell’uomo. Spiega Sassolino:

«Lo associamo alle sculture classiche, lo troviamo nelle chiese. Mi interessava l’idea che diventasse in qualche modo leggero nel suo fluttuare nell'aria».

Il peso della materia, tuttavia, non viene annullato: il carico grava sulle travi e forza al limite il perno centrale della struttura, dove sembra concentrarsi, come in un punto archimedico, tutta la fatica della macchina.

In questo perpetuo e irrisolto tentativo di trovare equilibrio, l’opera non solo scandisce lo scorrere implacabile del tempo, ma diventa una metafora del desiderio.

Per Sassolino, il desiderio è sempre connesso a un’attività, a un impulso, a uno sforzo che non sempre raggiunge il suo risultato. Egli lo descrive come l’emblema del paradosso dell’esistenza, espressione di una mancanza, di un bisogno, e tentativo di sopprimerli. Tuttavia, sopprimere la mancanza e il bisogno significherebbe eliminare la vita stessa, sopprimendo il farsi dell’esistenza.

«Un desiderio – sottolinea Angela Vettese – che non può mai dirsi soddisfatto e che, nel suo moto pendolare, impone continuamente un dispendio di energie e uno stato di allarme che sono, anch’essi, dati costanti della poetica di Sassolino».
sassolino

Project-room con opere site-specific

Questo progetto si inserisce nella tradizione di Villa e Collezione Panza, che negli anni ha accolto lavori legati al confronto tra arte, natura e scienza: «Project-room con opere site-specific, – dice Gabriella Belli curatrice delle attività espositive e del programma scientifico di Villa Panza – che inviteranno il pubblico a misurarsi con esperienze e linguaggi di artisti talentuosi, giovani e non, dialoganti con le opere della collezione permanente e capaci di sollecitare la curiosità dei visitatori attraverso lavori che si confronteranno con quella che fu la linea culturale di Giuseppe Panza di Biumo, mostrando inedite esperienze creative».

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L’installazione è accompagnata da un catalogo, edito da Magonza, con un’inedita intervista di Angela Vettese all’artista, un testo di Gabriella Belli e uno di Marta Spanevello e da una videointervista all’artista fruibile sulla piattaforma digitale accessibile tramite QR code all’inizio della visita.

La project room si inserisce come arricchimento e aggiunta all’esposizione Nel Tempo. Opere della Collezione Panza, inaugurata il 6 giugno 2024 che durerà fino al 6 gennaio 2025.

Arcangelo Sassolino

Arcangelo Sassolino (Vicenza, 1967), nella sua pratica artistica, si muove sempre in un dialogo con la fisica. Velocità, pressione, gravità, accelerazione, calore costituiscono le forze essenziali di una ricerca tesa a evidenziare, sondando i limiti estremi di resistenza della materia, quelle condizioni di crisi che sono all’origine delle diverse forme di divenire. Le sue installazioni sono sempre espressione di un conflitto in atto, in cui i materiali sono sottoposti a una fatica reale. La tenuta o il possibile cedimento sono in questo senso costitutivi del suo lavoro diventando spesso metafore della condizione umana.

La sua prima personale di grande rilievo si è svolta nel 2008 al Palais de Tokyo di Parigi, dove, con l’installazione Afasia 1, ha esplorato l’interazione tra attesa e velocità, generando una tensione tangibile attraverso l’energia sprigionata dalla sua opera. Le sue sculture sono sospese tra potenziale e azione, un’evocazione del controllo che vacilla, spingendo lo spettatore a una continua riflessione sulla trasformazione, il cambiamento e la possibilità del fallimento.

Nel 2022 ha rappresentato Malta alla 59. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia con l’installazione Diplomazija astuta, dove ha dialogato con una delle scene più potenti della storia dell’arte: la Decollazione di San Giovanni Battista di Caravaggio. L’opera ha mostrato come il conflitto e la tensione irrisolta delle forze in campo possano apparire, magari anche solo per un istante e sotto forma di una luce nuova, inattesa e bruciante, come l’origine stessa delle cose.

Le opere di Sassolino sono state esposte in prestigiosi contesti internazionali, tra cui: Frankfurter Kunstverein, Francoforte; Fondation Carmignac, Île de Porquerolles; Spazi Capaci, Palermo; Kunstmuseum Bonn; la 17. Mostra Internazionale di Architettura, La Biennale di Venezia; CAM, St. Louis; Grand Palais, Parigi; MACRO Museum, Roma; CCC Strozzina, Firenze; Museo MART, Rovereto; Swiss Institute, New York; Tinguely Museum, Basilea; Collezione Peggy Guggenheim, Venezia.

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