Abbazia di San Fruttuoso: il restauro della facciata della chiesa

Abbazia di San Fruttuoso: il restauro della facciata della chiesa

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Abbazia di San Fruttuoso: il restauro della facciata della chiesa
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31 gennaio 2022

Si sono da pochi mesi conclusi i lavori di restauro della facciata della chiesa dell’Abbazia di San Fruttuoso a Camogli (GE): un delicato intervento che ridona equilibrio all’edificio del complesso abbaziale.

A distanza di oltre trentacinque anni dall’ultimo importante intervento di restauro e a quasi quarant’anni dalla donazione del Bene al FAI da parte di Frank e Orietta Pogson Doria Pamphilj nel 1983, si è da pochi mesi concluso il restauro della facciata della chiesa di San Fruttuoso, l’ultimo intervento della lunga campagna di restauri finanziati da Compagnia di San Paolo e grazie al generoso contributo di molti donatori privati. I lavori del restauro complessivo sono iniziati nel 2013 con il restauro della torre nolare, per poi proseguire con la facciata dell’Abbazia verso il mare, inclusi i sottoportici e l’apertura alla visita della fonte sacra, fino alla Canonica e alla Torre Doria, conclusi all’inizio del 2021.

Tutti gli interventi di restauro svolti in questi quasi dieci anni nel borgo di San Fruttuoso hanno avuto un filo comune: sono restauri conservativi, quasi invisibili, che mostrano lo studio approfondito delle vicende storiche a cui gli edifici sono stati sottoposti e il rispetto per i segni che queste hanno lasciato sulle superfici. Non ultimo, sono stati frutto di un intenso lavoro di squadra tra gli architetti dell’Ufficio Restauri e Conservazione della Fondazione, gli Enti di tutela, il responsabile operativo del Bene, le imprese e gli artigiani che hanno eseguito gli interventi, e infine, i residenti del borgo coinvolti in maniera costante nelle diverse fasi dei lavori.

Dietro le quinte del restauro della facciata della chiesa

In particolare, il restauro della chiesa è stato preceduto da studi e ricerche storiche e d’archivio, fondamentali per poter risalire alle fasi storiche che hanno portato all’attuale aspetto della chiesa.

Già sapevamo che la chiesa aveva subito gravi crolli nel 1915, a seguito di una forte alluvione che causò la perdita della prima campata e portò alla formazione dell’attuale spiaggia.

Da una fotografia ritrovata precedente al nubifragio, è confermata la presenza davanti alla chiesa di un edificio addossato, e sopra di esso si intravede la finestra tripartita divisa da due colonnine che contraddistingueva l’allora facciata della chiesa.

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Con la comparazione delle foto d’archivio e delle foto attuali, i progettisti dell’Ufficio Restauri e Conservazione del FAI sono riusciti a identificare analogie, elementi ancora presenti dopo il crollo ed elementi andati perduti.

Nel 1922 la facciata fu ricostruita: venne chiusa la navata principale, le nicchie laterali furono tamponate e le due colonne furono lasciate a vista. Dalle foto ritrovate seguenti alla ricostruzione, si nota come le parti laterali della chiesa fossero anch’esse intonacate, come la sezione centrale.

Negli anni Novanta l’architetto Guglielmo Mozzoni restaurò la chiesa con un intervento che cambiò l’aspetto della facciata: l’intonaco delle due campate laterali fu completamente rimosso e lasciati i mattoni a vista; il portone d’ingresso venne modificato e la sua parte sommitale da rettangolare divenne un arco a tutto sesto e la bifora fu incorniciata in un arco leggermente sottoquadro rispetto al filo della facciata.

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I saggi e i rilievi eseguiti sulla facciata hanno confermato quanto scoperto grazie alle ricerche sulle foto storiche: sono ancora presenti le tracce delle nicchie laterali tamponate dopo il crollo e l’architrave rettangolare del portone d’ingresso.

L’intervento attuale di restauro della facciata ha voluto tenere conto di quanto storicamente accaduto e delle modifiche apportate dall’architetto Mozzoni, senza però cancellare i segni delle stratificazioni. Un delicato intervento, condiviso passo dopo passo con la Soprintendenza, che ha portato alla decisione finale di scialbare lievemente le porzioni laterali della facciata, con una leggera copertura della muratura in mattoni che ricorda la facciata degli anni Venti e ridona equilibrio complessivo all’edificio all’interno del complesso abbaziale.

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