Era il 1757: su un promontorio della costa sud-est dell’isola di Sant’Antioco veniva eretta la Torre Canai, una delle tante torri che Spagnoli e Piemontesi hanno realizzato per la difesa del litorale sardo dalle invasioni “barbaresche”. Per oltre 250 anni la Torre è stata testimone delle vicende storiche dell’isola sulcitana.
Sino alla metà del '700 l'isola di Sant'Antioco rappresentava un punto di debolezza all’interno del sistema di difesa costiera creato dagli spagnoli, ma solo dopo il passaggio della Sardegna ai Savoia, furono costruite la torre di Calasetta (1756) e la torre Canai (1757).
Le torri costiere della Sardegna, tra loro in collegamento visivo o attraverso triangolazioni, assolvevano principalmente la funzione di avvistamento e di allarme a fini militari e sanitari; solo talune (come quella di Canai) erano dotate di pezzi di artiglieria.
Dismessa la sua funzione militare, negli anni ’60 la torre è stata adibita a residenza turistica subendo profonde manomissioni e, nel 1994, grazie a un importante progetto di Italia Nostra è stata restituita alla fruizione collettiva.
L'intervento di Italia Nostra, attuale concessionaria della Torre, ha permesso di sottrarla all'uso privatistico e di riconferirle, a seguito del suo restauro (in parte curato anche dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici di Cagliari), la dignità di monumento.