Il Tempio della Congregazione Olandese Alemanna, conosciuto anche come Chiesa degli Olandesi, è un luogo di culto protestante, testimonianza del clima interculturale dell'antica città labronica. E' un raro esempio di architettura neogotica a Livorno. La facciata presenta tre rosoni e quello centrale, che si trova sopra l'entrata principale, è decorato con motivi floreali. L'interno è una vasta aula a pianta rettangolare, preceduta da una tribuna situata sopra il vestibolo d'ingresso e chiusa attraverso una grande abside circolare. All'interno della chiesa si può ammirare una commistione di elementi della tradizione gotica e altri di natura classica: infatti lungo la navata vi è l'alternarsi di lesene di matrice classica, sulle quali si aprono archi a sesto acuto che inquadrano finestre ogivali con vetrate colorate. Le pratiche per la costruzione furono avviate dopo l'Unità di Italia e fu scelto come architetto Dario Giacomelli. I lavori iniziarono nel 1862 e terminarono nel 1864. Nel 1903, dopo un periodo di crisi, la Congregazione Olandese Alemanna fornì la chiesa di un organo pregiatissimo della ditta Agati- Tronci. L'edificio fu risparmiato dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, ma fu depredato dell'organo; nel dopoguerra ospitò importantissimi concerti, tra cui uno del famoso chitarrista Andrès Segovia nel 1949 e sul finire degli anni Sessanta fu affiliato alla Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno per alcuni anni. L'estinguersi degli ultimi membri della Congregazione, nella seconda metà del Novecento, portò il Tempio a un lento ed inesorabile degrado. Con l'inizio del nuovo Millennio, furono eseguiti alcuni restauri che non portarono particolari benefici alla struttura. A seguito della prolungata chiusura, il Tempio versava in pessime condizioni, cosa a cui ha fatto fronte la mobilitazione popolare che, in occasione del censimento Luoghi del Cuore 2012 ha portato al bene 23.685 voti, ottenendo così l'intervento del FAI.