L’anfiteatro “Giuseppe Assereto” è inserito nel sito storico-naturalistico di Villa Molfino a Rapallo, comprendente l’antica chiesetta di San Francesco Saverio e il cimitero dei cani voluto dai Molfino, oltre il quale si inerpica il sentiero per il vecchio borgo di Grè (Gravero). Commissionato verso la fine del 1700 da Giuseppe Assereto, senatore della Repubblica di Genova e primo sindaco di Rapallo nel 1805, come spazio di intrattenimento artistico, teatrale e musicale, per sé ed i propri ospiti. Egli amava infatti aprire la “villa” ad amanti delle lettere e dell’arte, tradizione conservata anche dagli eredi Molfino. Abbiamo memoria certa del passaggio di ospiti illustri: tra i più famosi Jean Sibelius, che qui compose nel 1901 la sua seconda sinfonia e Gerhard Johann Hauptmann, premio Nobel per la Letteratura nel 1912, che ha cantato in poesia i cipressi che ancora recingono (in parte) il muro di cinta dell’anfiteatro. Il muro di cinta, imponente struttura ad arco realizzata a secco ha subito nei primi mesi dell’anno crolli consistenti. I resti del “teatrino di verzura” a pianta ogivale dove si svolgevano rappresentazioni scritte dai padroni di casa, mostrano ancora due colonne ai lati della ribalta, con l’intitolazione, ma i muri a secco dell’intera struttura mostrano gravi segni di progressivo cedimento. Proscenio e platea sono ormai coperti da grossi arbusti e da fitta vegetazione non più curata. Poco più in alto dell’anfiteatro si trova la chiesetta di San Francesco Saverio, edificata nel 1688 come cappella della Villa Molfino. La chiesetta rivela ancora le eleganti linee architettoniche liguri, con la facciata a strisce chiaroscure alternate e il minuscolo campanile. Anche se di proprietà privata, è stata dichiarata di interesse particolarmente importante ai sensi della legge 1089/1939 sulla tutela delle cose di interesse storico-artistico, con decreto del settembre 1998 da parte del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali. Eppure, le condizioni in cui oggi si trova la chiesetta sono allarmanti: l’immobile sta crollando. Sul fianco orientale dell’anfiteatro si trovavano le tombe più antiche del ben noto cimitero dei cani, risalente ai primi anni del 1800, che i Molfino vollero racchiudessero i resti dei loro fedelissimi e sulle cui lapidi potessero leggersi le epigrafi loro dedicate: molte di queste antiche memorie sono andate perdute in seguito all’apertura di una strada. Al di sotto di questa strada, fino ad una piccola sorgente e ai ruderi di una vecchia foresteria, si trovano le tombe più recenti, con le memorie non solo di cani, ma anche di altri amici del cuore come gatti e conigli, un luogo del cuore reso però ancora più triste dal grave stato di abbandono e dagli evidenti atti di vandalismo. Poco oltre si può accedere al sentiero naturalistico di Gravero, il borgo “fantasma” formato da gruppi di case ora abbandonate, che testimoniano il primo insediamento abitativo della città: si trova a 301mt sul versante collinare opposto al Santuario di Montallegro, con una vista unica sul mare e sulla costa. Questo sito nel suo complesso, dall’anfiteatro Giuseppe Assereto alla chiesetta di San Francesco Saverio, dal cimitero dei cani al sentiero di Gravero, sulla rotabile per San Maurizio di Monti e Montallegro, custodisce ancora molte memorie di una Rapallo “romantica” che non dovrebbero andare irrimediabilmente perdute.