I Luoghi del Cuore
Il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare
sentiero del brigante

SENTIERO DEL BRIGANTE

GAMBARIE, REGGIO CALABRIA

591°

POSTO

4

VOTI
Condividi
SENTIERO DEL BRIGANTE
Il “Sentiero del Brigante” Inserito nell’Atlante Digitale dei Cammini d’Italia del MIBACT, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, il “Sentiero del Brigante” è un Cammino che si sviluppa per circa 130 km tra il Parco Nazionale dell’Aspromonte e il Parco Naturale Regionale delle Serre. Ha inizio a Gambarie, località turistica in Aspromonte, e si sviluppa lungo la linea di crinale fino alle Serre Calabre. Alla Ferdinandea, già casa di caccia di Ferdinando II di Borbone, il sentiero si biforca per consentire all’escursionista di concludere il suo cammino a Stilo, citta Medioevale, patria di Tommaso Campanella, o a Serra San Bruno, centro montano famoso per la Certosa fondata da Brunone di Colonia. La denominazione del sentiero, voluta dal GEA-Gruppo Escursionisti d’Aspromonte, è chiaramente evocativa, e lo diviene maggiormente se si approfondiscono le vicende che hanno caratterizzato la storia dell’estrema montagna meridionale. Lungo il cammino si susseguono designazioni toponomastiche che richiamano storie di ribelli e briganti. Anche i racconti, le leggende e i documenti d’archivio tramandano gesta di briganti, personaggi controversi, talvolta temuti, altre volte protetti, considerati eroi, giustizieri, raramente criminali. A partire dallo schiavo ribelle Spartaco, che tentò di risalire la penisola per conquistare Roma, altri fuorilegge, più o meno noti, definiti briganti, hanno trovato rifugio, appoggi e vie di fuga tra l’Aspromonte e le Serre. Il più celebre è il leggendario Nino Martino. Con la sua banda soggiornò a lungo in Aspromonte durante la seconda metà del secolo XVI. Soprannominato Cacciadiavoli, terrore della “infanteria y cavalleria” spagnole, fu violento e feroce, anche se generoso con i deboli secondo la leggenda. C’è poi la banda Mittica di Platì. Con il generale Borjès tentò di ripristinare il Regno Borbonico e, dopo il fallito attacco a Platì, si rifugiò nei pressi dello Zomaro. Il sanguinario Bizzarro, accompagnato sempre da feroci cani, per non essere scoperto dagli inseguitori uccise atrocemente il figlio neonato, concepito dalla compagna che lo seguiva nelle avventure. Il brigante Sonnino, vendicatore di torti subiti, risaliva fino ai boschi delle Serre per sottrarsi alla caccia della gendarmeria. Giuseppe Musolino, conosciuto come “U' re i l'Asprumunti”, è stato l’ultimo dei briganti. Caratteristiche e tappe Dotato di segnavia di colore rosso-bianco-rosso in entrambe le direzioni di marcia, il Cammino è stato recuperato fisicamente e culturalmente alla fine degli anni ’80 del secolo scorso. Collega e mette in relazione, restituendo continuità e armonia al paesaggio rurale e montano attraversato, aree di grande interesse naturalistico, insediamenti rurali, centri abitati, foreste, emergenze architettoniche e archeologiche, dimore nobiliari, strutture fortificate. Indicativamente si consiglia di suddividere il percorso in sette tappe, anche se è possibile suddividerlo in nove tappe, tante quanto sono le strutture d’accoglienza che garantiscono il vitto e l’alloggio lungo il cammino. Saranno dunque gli stessi escursionisti a pianificare il viaggio, tenendo conto delle proprie esigenze e avendo presenti le capacità di accoglienza del territorio. Il tracciato non presenta particolari difficoltà e si sviluppa lungo sentieri, tratturi e strade forestali. Pochi sono i tratti asfaltati, tutti in prossimità di piccoli centri abitati. Il “Sentiero del Brigante” può essere percorso a piedi, in mountain bike o a cavallo (con opportune varianti). Molti dei suoi tratti sono particolarmente indicati per le attività didattiche delle scolaresche. Al sentiero si accede da più punti, non è pertanto necessario recarsi a Gambarie, Serra San Bruno o Stilo per percorrerne un solo tratto. Per questi motivi è consigliato per un’esperienza giornaliera, una passeggiata tra i boschi, un’escursione organizzata, un trekking di più tappe.

Gallery

sentiero del brigante
sentiero del brigante
sentiero del brigante
sentiero del brigante

Scheda completa al 100%
Arricchisci o modifica questa scheda

Esiste già una scheda per questo luogo?
Segnalaci se questa scheda è un duplicato.

I contenuti di questa scheda sono generati dagli utenti e non riflettono un giudizio del FAI sul luogo.
Il FAI non è responsabile dell’eventuale violazione di copyright delle immagini pubblicate.
Contenuti impropri e utilizzi non corretti delle immagini possono essere segnalati a: iluoghidelcuore@fondoambiente.it.
Questo luogo è stato votato anche nel:
Censimento 2022

591° Posto

4 Voti
Censimento 2020

197° Posto

2,301 Voti
0

Scopri altri luoghi vicini

592°
3 voti

Giardino, parco urbano

GAMBARIE PARCO NAZIONALE DELL'ASPROMONTE

SANTO STEFANO IN ASPROMONTE, REGGIO CALABRIA

593°
2 voti

Monumento, statua, elemento architettonico

MAUSOLEO DI GARIBALDI

SANTO STEFANO IN ASPROMONTE, REGGIO CALABRIA

593°
2 voti

Area naturale

ZONA DEL FERRAINA A GAMBARIE D'ASPROMONTE

SANTO STEFANO IN ASPROMONTE, REGGIO CALABRIA

565°
30 voti

Area protetta

PARCO NAZIONALE DELL'ASPROMONTE

ROGHUDI, REGGIO CALABRIA

Scopri altri luoghi simili

26,261 voti

Sentiero

VIA VANDELLI: LA MADRE DI TUTTE LE STRADE MODERNE

MASSA-CARRARA, PIEVEPELAGO, MODENA

26,261 voti

Sentiero

VIA VANDELLI: LA MADRE DI TUTTE LE STRADE MODERNE

PIEVEPELAGO, MODENA, MASSA-CARRARA

70°
4,263 voti

Sentiero

STRADA FRANCA DEL MONFERRATO

ALESSANDRIA

204°
778 voti

Sentiero

SENTIERO CEDERNA DI PALIDORO

FIUMICINO, ROMA

Registrati alla newsletter
Accedi alle informazioni per te più interessanti, a quelle inerenti i luoghi più vicini e gli eventi organizzati

SENTIERO DEL BRIGANTE

REGGIO CALABRIA

Condividi
SENTIERO DEL BRIGANTE
Risale al XVI secolo e si presenta, all’esterno, con tre portali ad arco. Il portale centrale in pietra del 1578, sorretto da due colonnine ritorte, è sormontato da un grande rosone anch'esso in pietra. L’interno, in stile rinascimentale, appesantito da stucchi settecenteschi, è oggi tornato all’antico splendore grazie ad un’opera di restauro. Pilastri a pianta circolare in laterizio locale, con basi e capitelli in pietra calcarea, dividono la chiesa in una navata centrale e due navatelle laterali. Ognuna delle tre navate è chiusa da un altare in marmi policromi: quello a sinistra è del 1778, quello a destra del 1700, mentre quello centrale è recente. Nella Chiesa sono custoditi due dipinti del pittore paludese Onofrio Ferro: “il battesimo di Gesù” (1736) e “l’incoronazione di San Clemente Papa” (1740). Di notevole interesse è un prezioso crocefisso ligneo di autore ignoto, di scuola pisana. Pregevoli le due campane del 1700 e una Croce da tavolo in argento del 1798.
Registrati alla newsletter
Accedi alle informazioni per te più interessanti, a quelle inerenti i luoghi più vicini e gli eventi organizzati
Tutto questo non sarebbe possibile senza di te
Tutto questo non sarebbe possibile senza di te