L’antico tempietto di San Miserino si trova immerso nella campagna brindisina, a nella località Monticelli fuori dall’abitato di San Donaci ed è ritenuto uno dei luoghi del culto paoleocristiano più antichi di tutto il Salento. La costruzione, ascrivibile intorno al IV secolo, ha un aspetto peculiare a pianta ottagonale, coperta da una cupola che poggia su pilastri con capitelli decorati da foglie d’acanto datati al VI secolo. Nei quattro vani angolari si aprono delle nicchie e all’esterno dovevano esserci due avancorpi, uno dei quali è ancora visibile. Il pavimento era mosaicato e la cupola e le absidi presentano ancora tracce di colore, che fanno suppore che il luogo fosse tutto affrescato. Questo tipo di struttura, ad opus caementicium (tecnica edilizia caratterizzata dall’uso di malta e pietre) era presumibilmente un ninfeo o un ambiente termale, poi dedicato al culto cristiano in epoca tardoantica, come testimoniano i resti di affreschi medievali. Dopo un lungo abbandono che ne ha gravemente compromesso la struttura e le decorazioni, nel 1995 il tempietto è stato dichiarato d’interesse culturale da parte del Ministero dei Beni Culturali, che lo ha acquisito nel 1997 con un atto di espropriazione per pubblica utilità dei beni. In tale occasione è stato iniziato un restauro, mai completato, che ha visto unicamente l’inserimento di alcuni puntelli a tutela della struttura. Da allora il tempietto è rimasto deturpato da queste strutture provvisorie che nel frattempo stanno cedendo anch’esse, mentre le decorazioni sono sempre più compromesse e gli interni sono invasi dalla vegetazione. Il tempietto di San Miserino è sempre stato un elemento importante per la comunità contadina locale, che alla sua ombra si riposava dopo le lunghe attività agricole svolte nei campi e nei vigneti circostanti; l’affezione degli abitanti si è espressa tramite l’attività di un comitato che si è impegnato nella raccolta voti durante il censimento, raccolte sul territorio e presso le filiali di Intesa Sanpaolo, tanto da essere eletto il luogo più votato presso le filiali di Intesa Sanpaolo. Il comitato chiede il recupero del tempietto e ha presentato alla regione Puglia la richiesta di creazione di un Ecomuseo Regionale di cui San Miserino dovrebbe diventare l’elemento di punta.