La Riserva Naturale Regionale dei Laghi Lungo e di Ripasottile, istituita nel 1985 e recentemente ampliata fino a comprendere anche il vicino lago di Ventina, si estende su un ampio territorio di oltre 3000 ettari suddiviso tra i comuni di Rieti, Rivodutri, Colli sul Velino, Poggio Bustone, Contigliano e Cantalice. Questi specchi d’acqua sono quanto rimane oggi dell’antico lacus Velinus prosciugato già in epoca romana con il taglio delle Marmore operato da Manio Curio Dentato nel III sec. a.C. grazie al quale le acque del Velino si gettano nel Nera creando la famosa cascata delle Marmore.
Il Cavo curiano rese possibile la coltivazione di vasta parte della pianura reatina ma non risolse i gravi problemi che per secoli continuarono ad affliggere la città e il contado periodicamente inondati.
La forma impressa dagli agrimensori romani alla campagna prevedeva il riordino e la distribuzione delle terre ai coloni e consisteva dunque in una divisione del suolo agrario in porzioni da assegnare giuridicamente, basate su un principio di equivalenza produttiva.
Questa importante opera idraulica è anche uno degli interventi paesaggistici più interessanti e spettacolari mai realizzati.
In epoca medievale la mancata manutenzione del territorio fece sì che il Velino tornasse a rioccupare tutti gli spazi precedentemente bonificati e la conca tornò ad essere un acquitrino insalubre. In epoca moderna a più riprese i papi commissionarono a famosi architetti e ingegneri idraulici come Antonio da Sangallo il giovane, Giovanni Fontana e Carlo Maderno degli interventi per canalizzare le acque del Velino in direzione del Nera ma la bonifica della conca reatina poté dirsi completata solo negli anni Venti del Novecento con la realizzazione delle idrovore posizionate presso Lago di Ripasottile che mantengono costante il livello dei laghi ed impediscono allagamenti della conca reatina. L’area protetta si identifica per il contesto naturalistico assai suggestivo e di notevole interesse per la grande biodiversità che presenta. Si tratta di un ecosistema unico che, grazie alle sorgenti, ai rivoli, ai ruscelli numerosi in tutta la conca, crea un microclima particolarmente adatto alla proliferazione di piante arboree lacustri dove nidificano numerose specie di uccelli che vengono monitorati nella locale stazione ornitologica e che anche gli appassionati di avifauna possono osservare nei capanni lungo le rive dove è possibile praticare il birdwatching. Nel 2021 la Commissione del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha approvato l’iscrizione della Piana di Rieti nel Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali storici”. Il Registro è nato nel 2013 e da allora sono solo 14 i paesaggi che possono vantare questo riconoscimento ma l’intera area merita una valorizzazione maggiore che consenta di conoscere ed apprezzare le peculiarità di questo territorio.
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