La Reale tenuta di Carditello, detta anche Real sito di Carditello, oppure Reggia di Carditello, faceva parte di un gruppo di 22 siti proprietà della dinastia reale dei Borbone di Napoli, gruppo che comprendeva anche il Palazzo Reale di Napoli, la Reggia di Portici, la Reggia di Capodimonte e la Reggia di Caserta. Questi luoghi non erano solamente dedicati allo svago (soprattutto la caccia) della famiglia reale borbonica e della sua corte, ma in alcuni casi costituivano vere e proprie aziende, espressione dell'imprenditoria ispirata alle idee illuministiche in voga a quei tempi. La tenuta è un complesso architettonico sobrio ed elegante di stile neoclassico; destinata originariamente da Carlo di Borbone alla caccia e all'allevamento di cavalli e, successivamente, per volere di Ferdinando IV di Borbone, tramutata in fattoria modello per la coltivazione del grano e per l'allevamento di razze pregiate di bovini e cavalli, era immersa in una vasta tenuta ricca di boschi, pascoli e terreni per la coltivazione. Carditello era uno dei luoghi reali che possedeva il titolo di Reale Delizia perchè, nonostante la sua funzione di azienda, offriva un piacevole soggiorno al re e alla sua corte in virtù delle particolari battute di caccia offerte dai suoi ricchi e numerosi boschi. La struttura fu costruita dall'architetto Francesco Collecini, allievo e collaboratore di Luigi Vanvitelli.Nel 1920 gli immobili e l'arredamento passarono dal demanio all'Opera Nazionale Combattenti e tutti i suoi numerosissimi ettari furono lottizzati e venduti. Rimasero esclusi il fabbricato centrale e i 15 ettari circostanti che nel secondo dopoguerra entrarono a far parte del Patrimonio del Consorzio Generale di bonifica del bacino inferiore del fiume Volturno. Nel 1943 fu occupata dalle truppe tedesche che vi stabilirono il proprio comando. I vandalismi dei soldati contribuirono ad aumentare lo stato di degrado. Da molti anni la tenuta è in uno stato di abbandono, che l'ha resa sconosciuta ai più e relegata in una posizione inferiore rispetto ad altre località e siti di interesse artistico. Nonostante il suo grave stato di decadenza e la scomparsa dei boschi che la incorniciavano, sono ancora intuibili la ricchezza e bellezza artistica e architettonica della Reggia e la stupenda veduta d'insieme del luogo. Per ovviare a questa situazione, nel 2012 la cittadinanza si è espressa a favore di questo bene durante il censimento Luoghi del Cuore, facendo arrivare la Reggia tra i primi posti della classifica e garantendole così un intervento da parte del FAI.