Il quartiere Capo le Rose (o Capo di Rose) è tra i più significativi del Centro Storico di San Marco Argentano. A ridosso del Rione Santa Maria, Capo le Rose rappresenta uno dei nuclei urbani più affascinanti e significativi dal punto di vista storico e sociale. Un tempo, quest'area era tra le più densamente abitate ed era un punto d'incontro di diverse categorie sociali, tra cui braccianti, vetturali, artigiani e piccoli proprietari, costituendo un ricco mosaico di vite ed esperienze spesso faticose. Un dettaglio di particolare interesse emerge da un documento del 1632, la Platea del Monastero di Santa Chiara, che menziona l’esistenza di un antico arco d’accesso alla cittadina di San Marco Argentano, la "Porta dell’Ilici", che ancora oggi segna l’ingresso a questo angolo di città. Il testo fa inoltre riferimento alle antiche mura cittadine che circondavano il quartiere, restituendo un’immagine viva della sua storica rilevanza. In passato, Capo le Rose ha ospitato una figura di grande rilievo artistico: il pittore Pietro Negroni (1505-1565), noto anche come "lo Zingarello", la cui casa natale si trova proprio nella piazza principale del quartiere. Negroni fu un importante pittore del Rinascimento meridionale, attivo principalmente tra la Calabria, la Campania e la Sicilia. La sua produzione artistica si concentra prevalentemente su opere di carattere religioso commissionate da enti ecclesiastici, molte delle quali si trovano ancora oggi in diverse chiese del Meridione. Una delle sue opere più conosciute, la "Madonna col Bambino tra i Santi Lucia e Antonio", è conservata al Museo di Capodimonte di Napoli e rappresenta una delle espressioni più mature del suo stile, influenzato dal contatto con la pittura fiamminga. Questo luogo, ricco di edifici storici restituisce al territorio la sua memoria ed il suo valore, integrando il passato con nuove prospettive di riqualificazione urbana.
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