Ponte Carrega venne costruito nel 1788 ad istanza degli abitanti di Montesignano fatta alla Signoria di Genova nel 1743. Detto originariamente ponte delle carrare, in quanto unico ponte carrabile della zona divenne poi Ponte Carrega nella traduzione dal genovese all'italiano per l'assonanza tra le due parole. La sua importanza fu subito evidente: esso consentiva il passaggio di carri (in zona erano frequenti i mulini, ancora oggi sono presenti resti di mulini distrutti dalle truppe napoleoniche nella zona detta vulgo Molini di Montesignano) dalla sponda sinistra del Bisagno(e che pertanto era fruibile agli abitanti di Quezzi, Bavari,Sant'Eusebio e Montesignano ) a quella destra e di lì il proseguimento verso la città attraverso l'antica mulattiera che ora si chiama Via Montaldo. Il primo maggio del 1800 il ponte fu testimone di una battaglia della campagna d'Italia. Il generale Massena, il cui ritratto affianca quello di Napoleone presso l'hotel des Invalides a Parigi fronteggiò e sconfisse un reggimento austriaco che assediava Genova. Grazie alla resistenza francese durata fino al 2 giugno sul fronte genovese, Napoleone potè passare le Alpi e mettersi alle spalle degli austriaci. Le memorie storiche di Ponte Carrega tramandano ancora il racconto dei loro nonni riguardanti quella che per loro era conosciuta come la Grande Guerra. Il ponte fu poi testimone del secolo passato: il Genoa e la nascita del calcio ebbero come testimone attento e silenzioso il nostro glorioso ponte. La rivoluzione industriale, la nascita delle industrie in Valbisagno e la trasformazione della campagna in città. Ridotto negli anni '20 dalle 16 arcate alle attuali a causa della costruzione degli argini del Bisagno il ponte è continuato ad essere importante punto di raccordo per gli abitanti della zona tra una sponda e l'altra del Bisagno.