Edificata nella prima metà del XVIII secolo su commissione del nobile genovese Gerolamo Durazzo come residenza estiva utile anche per controllare direttamente le coltivazioni dei vasti possedimenti, Villa Faraggiana costituisce un cospicuo esempio settecentesco di dimora signorile ligure di villeggiatura. Rimase di proprietà Durazzo fino al 1821, anno in cui fu venduta ai nobili liguri Faraggiana che si trasferiranno a Novara intorno alla metà dell'Ottocento. L'ultimo proprietario, Alessandro Faraggiana, nel 1961 lasciò in eredità al Comune di Novara un ingente patrimonio insieme alla villa, oggi aperta al pubblico. All’interno, ogni ambiente ha una sua chiara connotazione storico-artistica. L’ascesa sociale della nobile famiglia ligure Faraggiana è ben evidente nei mobili della camera dorata e nei raffinati salotti di gusto neoclassico, mentre la stanza da letto è ornata di stucchi policromi settecenteschi in cui risalta il raffinato letto a baldacchino rivestito di seta ricamata. Pregevole la cappella dedicata a N.S. di Misericordia, la cui apparizione è raffigurata sopra l’altare nell’affresco, datato 1736, del pittore savonese Giovanni Agostino Ratti. I Faraggiana non si limitarono alla cura e al mantenimento della villa e del giardino, ma diedero vita a un'azienda di produzione agricola, costruendo un frantoio, nuove cantine, una distilleria di sidro e due fornaci di stoviglie. Il maestoso giardino inoltre unisce il modello "all'italiana” con lo sviluppo su terrazze imposto dalla conformazione del territorio.