In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Palazzo Angeli è ubicato nel centro storico del capoluogo rodigino, proprio nel mezzo del Corso del Popolo dove un tempo scorreva il fiume Adigetto, motivo per cui il palazzo si mostra ai passanti con una sobria facciata nascondendo nella stretta Via Angeli la facciata principale e maggiormente adornata da fregi e decori. Dopo un lungo restauro Palazzo Angeli è oggi sede della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Ferrara.
Il Conte Giovanni Angeli nel 1780 si rivolse al veronese Francesco Schiavi per edificare il suo palazzo nel centro rodigino, fu una delle sue ultime realizzazioni prima della morte, nel progetto del neoclassico Palazzo Angeli si fondono il romanticismo del Sammicheli ed il mito dello stile palladiano. Il Conte Domenico Angeli nel 1876, anno della sua morte, lascerà il palazzo in dono al Comune di Rovigo che lo occupò negli anni con diversi usi: liceo ginnasio, uffici amministrativi, prefettura, convitto femminile, sede del consorzio agrario ed in fine questura fino all'abbandono nel 1982.
Entrando all'interno troveremo in ogni stanza una ricchezza di dettagli, dipinti, stucchi, sculture, soffitti finemente decorati, nulla è lasciato al caso, nemmeno lo spioncino sul portone di ingresso. Una struttura restaurata nei minimi dettagli negli ambienti di ingresso e nel piano nobile, affrescata dal veneziano Giovanni Battista Canal e decorata in alcune stanze dal padovano Vincenzo Gazzotto. Le molte targhe all'interno ed all'esterno del palazzo testimoniano la presenza di molti personaggi importanti venuti in visita nel palazzo al tempo della famiglia Angeli. Nel sotterraneo rimangono, dopo un accurato restauro, alcuni locali dell'ex albergo diurno di inizio 900.
Ci perderemo insieme nell'architettura del veronese Francesco Schiavi che in questo palazzo di stampo neoclassico ha dato il meglio di sé fondendo il romanticismo delle linee del Sammicheli con il mito dello stile palladiano, il tutto affrescato sapientemente dalla mano del veneziano Giovanni Battista Canal e da altri pittori e decoratori del Settecento. Sarà un viaggio fra i particolari di questi dipinti per scoprire le storie che ci vengono da questi capolavori raccontate, passeggeremo fra le stanze del palazzo fino a scendere in nel sotterraneo dove sono stati recuperati alcuni ambienti dell'ex albergo diurno, terminando la visita fra i mosaici di un passato recente dove anche i bagni pubblici avevano una loro dignità.
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