Il santuario, dedicato alla Madonna, sorge nei pressi di due fonti che si riunivano in una vasca o ‘vivaio’, la cui acqua era ritenuta miracolosa; da qui il suo nome. L’edificio fu costruito tra il 1724 e il 1748 da Alessandro Galilei su commissione dell'ultimo Granduca di Toscana Gian Gastone de’ Medici e rappresenta un unicum nell’architettura toscana del Settecento. Si tratta di un edificio eccezionale per la scelta planimetrica, per la qualità dell’impaginato architettonico, per l’esuberanza della soluzione volumetrica.
Presenta una planimetria circolare su cui si innestano tre cappelle a terminazione tronca; il vano circolare è coperto a cupola, le cappelle in volta a botte. La cupola è celata da un altissimo tiburio cilindrico privo di aperture coperto a tronco di cono e coronato da lanterna.
Il fronte è rimasto incompiuto, le due nicchie che affiancano la porta avrebbero dovuto probabilmente contenere statue. La lapide quadrata sopra la porta recava la scritta ora del tutto illeggibile QUASI ROSA PLANTATA SUPER RIVOS AQUARUM”.
Non sappiamo come il Galilei, morto nel 1737, avesse previsto di completare l’opera, i disegni progettuali dell’oratorio non sono mai stati trovati.
Come lo vediamo oggi è frutto di successivi ampliamenti volumetrici iniziati nel 1799, quando si decise di edificare un campanile per collocarvi una campana. Le fasi di ampliamento si sono concluse nel 1856 quando l’Opera della Madonna del Vivaio fece costruire affiancato all’oratorio un “quartiere da pigionale” per ospitare un custode.
Pochi decenni dopo la sua costruzione presentò alcuni problemi strutturali, col tempo la chiesa si è inclinata verso la strada e ha presentato poi una grande lesione che dalle fondamenta ha raggiunto la cupola. Dal 1960 l’edificio è chiuso e per anni è stato quasi del tutto abbandonato.
Gli interventi di restauro effettuati all’inizio degli anni 2000 hanno risolto i gravi problemi strutturali ma tanto rimane da fare.
Nel dicembre del 2018, in seguito a una proposta scaturita da un progetto scolastico, si è costituito un comitato cittadino che intende prendersi cura delle sorti dell’oratorio. Nel 2019 il comitato ha organizzato numerose iniziative riuscendo a coinvolgere la popolazione ma nel 2020 purtroppo ha dovuto rallentare e rimandare le attività previste. I contatti con la soprintendenza, l'amministrazione comunale e il parroco sono però continuati per tutto il tempo. Per due anni le sorti dell'oratorio sono state in una situazione di stallo nonostante gli accordi presi a fine 2017 tra le parti coinvolte. A dicembre del 2020 l'iter per l'apertura del cantiere previsto da tempo è partito e, dopo lunghi mesi di attesa, a fine luglio 2021 sono iniziati i lavori di restauro degli apparati decorativi e delle finiture, delle opere di falegnameria e di ripristino vetri.
Tra settembre e dicembre 2021 sono stati fatti i seguenti lavori: restauro e ricollocazione del portone originale, rifacimento delle due porte laterali e degli infissi, restauro degli apparati decorativi fino all'altezza delle nuove finestre. Il cantiere è stato poi chiuso fino a metà ottobre 2022; i lavori attualmente in corso prevedono il completamento del restauro degli apparati decorativi, l'impianto di illuminotecnica, il rifacimento del piano di calpestio.
Una volta completato questo lotto di lavori rimangono molte opere di restauro da fare: il ripristino del pavimento, il restauro degli arredi e degli apparati interni, il completamento dei lavori di recupero alla canonica, la manutenzione dell'apparato murario e delle coperture, la sistemazione dell'area esterna e altro ancora. I fondi per tutto questo al momento non ci sono.
Il nostro obiettivo è quello di arrivare all'apertura dell'oratorio in occasione del Trecentesimo anniversario dalla sua fondazione che ricorrerà nel 2024. Quindi il lavoro da fare è ancora tanto.