Costruito dalla famiglia Ginori alla fine del Quattrocento come sede dei Cavalieri di Malta, successivamente trasformato nel Settecento. Nell’Ottocento accolse la Compagnia degli Innocenti e quella di sant'Antonio. Davanti alla cappella, il 17 gennaio, il giorno della festività del santo, vengono benedetti gli animali domestici ed i panini tipici. Sulla porta d’ingresso si trova una copia della lunetta di Andrea della Robbia con Sant'Antonio abate (l'originale è nel Museo di Palazzo Prerorio).
L'interno ha una veste settecentesca con copertura a botte, conserva un elegante altare in stucchi con tela di Pietro Marchesini, che rappresenta la Predica di sant'Antonio, del 1717 e un crocifisso ligneo appartenuto a Margherita Biscacchi, terziaria dell'Ordine di Malta, morta nel 1693 in odore di santità e qui sepolta. L’Oratorio è consacrato.