A volte per esplorare un territorio, per scoprirne gli aspetti più suggestivi e meno noti, bisogna entrare in un Museo. È il caso del Museo Carnico delle Arti Popolari "Michele Gortani" di Tolmezzo, che custodisce la storia, l’arte e la memoria della Carnia e delle sue genti.
Nel seicentesco Palazzo Campeis, infatti, è conservata una preziosa collezione di materiali etnografici, artistici e artigianali, tra le più significative d’Europa: oltre 4.000 oggetti che raccontano la vita, il lavoro, l’arte e le tradizioni del popolo carnico dal XIV al XX secolo.
Arredi, attrezzi dell’artigianato e della vita pastorale, ferri battuti e ceramiche, costumi popolari e tessuti, ma anche ritratti, maschere e strumenti musicali. Un patrimonio raccolto dal Sen. Prof. Michele Gortani (1883 - 1966) in quarant’anni di paziente indagine su tutto il territorio carnico. Una ricerca iniziata nel 1920, nella Carnia ferita del primo dopoguerra, che lo ha visto visitare insieme alla moglie Maria Gentile Gortani, compagna e attiva collaboratrice, più di 2.000 abitazioni e salvare ogni oggetto della tradizione popolare in grado di raccontare la storia di un popolo.
Una storia che trova negli spazi e nell’allestimento del Museo “Gortani” una narrazione che recentemente, grazie al Progetto Interreg Italia - Austria Crossinno, inquadrando i QR Code sui totem disposti in vari punti del museo, permette di vivere il Museo accompagnati dalle voci narranti di Michele Gortani, Jacopo Linussio e Bruna, la moglie di un Cramâr, immergendosi interamente nella Carnia di un tempo.