Per gli iscritti FAI biglietto comulativo, 6 euro invece di 8 euro, per la visita in tutti i Musei della Città di Fermo
Nei musei scientifici di Fermo, nella nuova e più recente collocazione di Palazzo Paccaroni, inaugurata nell’aprile 2018 dopo il sisma 2016 che danneggiò irreparabilmente la tradizionale sede di Villa Vitali, sono conservati ed esposti al pubblico il museo polare “Silvio Zavatti”, primo ed unico museo in Italia dedicato ai popoli artici e agli esploratori polari e il museo ornitologico “Tommaso Salvadori”, una delle più preziose raccolte italiane di uccelli naturalizzati per l’antichità di costituzione, per il valore storico-scientifico dei reperti e per l’accuratezza della preparazione tassidermica. La collezione ornitologica fu iniziata dallo scienziato Tommaso Salvadori nel 1845, quando aveva appena dieci anni e venne continuata e accresciuta fin verso il primo decennio del Novecento. Gli esemplari raccolti provengono sia dalle cacce giovanili nelle Marche, soprattutto nel Fermano e nell’Ascolano, sia dalle batttute in Sardegna nonché da acquisti e scambi con altri famosi ornitologi del tempo. Continuando a percorrere le splendide sale settecentesche affrescate di Palazzo Paccaroni, il visitatore si ritroverà nel museo polare “Silvio Zavatti”, nel vivo dell’accampamento di un esploratore polare, tra tende, slitte e casse accuratamente sistemate e pronte per il lungo viaggio tra i venti gelidi e i ghiacciai dell’estremo Nord. Avventurandosi tra orsi polari, renne, volpi artiche, narvali, trichechi, foche, balene, si arriva, infine, a riposare nei tranquilli e ridenti villaggi degli Inuit dove è possibile entrare in contatto diretto con la cultura, l’arte, la danza e le tradizioni del popolo che tanto affascinò il fondatore, Silvio Zavatti, tanto da diventarne paladino e strenuo difensore.
Il museo polare, insieme alla biblioteca specifica di settore, fa parte dell’Istituto Geografico Polare dedicato agli studi polari ed istituito dallo stesso Zavatti nel 1944. Dopo la morte di Silvio Zavatti, l’associazione “Amici del Museo Polare”, con il sostegno del Comune di Fermo e i direttori che si sono succeduti alla guida del museo, hanno portato avanti lo spirito e i principi cui l’Istituto è ispirato: lo studio delle regioni polari, la divulgazione della cultura e delle tradizioni Inuit, l’organizzazione di spedizioni polari per arricchire il patrimonio museale e, non ultima, la pubblicazione di una rivista specializzata dal titolo “Il Polo”.Attualmente l’istituto, il museo e la rivista sono ancora vivacissimi e costituiscono un valido strumento di ricerca sull’attualissimo tema dei cambiamenti climatici in atto nel nostro pianeta per il cui studio, com’è noto, risultano fondamentali i dati statistici dei poli.
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