Narrate, gente, la vostra terra: ascolta il racconto di Emiliano Cribari
Nei i fitti boschi dell’appennino toscano, poco lontano dal Valico della Consuma, tra il Casentino e la Val di Sieve, la chiesa della Madonna dei Fossi è oggi invasa dai rovi, in stato di abbandono. Fu costruita lungo una mulattiera percorsa da pellegrini sin dal XIII secolo: si racconta che era solito passarvi San Francesco diretto a La Verna e che, proprio qui, egli compì il miracolo dell’acqua (nel 1220 circa). Le strutture dell’edificio risalgono al XVII secolo e furono completamente ristrutturate nel 1924 per desiderio delle 24 famiglie che abitavano quel luogo. Un loggiato a pilastri quadrangolari circonda la chiesa, addossandosi al volume delle cappelle laterali che ornano l’unica e semplice navata. Pare che qui si trovasse un’immagine sacra della Vergine che, nel 1635, operò miracolose guarigioni. Alle spalle della chiesa si trovano i ruderi di un ospizio francescano. Prima dei crolli e di venire inglobato dai boschi, questo luogo era molto caro alla popolazione locale che vi si recava, ogni 16 luglio per la festa del Carmine.
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