Una libreria al n. 6 di via Crispi è attestata fin dal 1859. Dal 1926 la libreria si è chiamata “Nironi e Prandi” dai nomi dei suoi proprietari. Italo Nasi, detto Nino, acquista il negozio nel giugno 1960 insieme a Celestino Magnani, ex commesso di Prandi, che presto abbandona la libreria per fondare la Galleria d’Arte “La Barcaccia”.
Dalla libreria appena inaugurata Nasi segue i fatti del 7 luglio 1960, il corteo contro il governo Tambroni durante il quale le forze dell’ordine aprono il fuoco sulla folla uccidendo cinque operai.
Nel 1985 la Libreria del Teatro viene iscritta al registro delle botteghe storiche.
Negli anni Sessanta è frequentata dal poeta Corrado Costa, che abita nello stesso immobile, e da altre figure di spicco della cultura e della società reggiana come Achille Maramotti, Antonio Ligabue, Nanni Scolari, Marco Gerra, Giannino Degani, Luciano Anceschi, Alberto Manfredi, Nino Squarza, Gianni Ruspaggiari ed Omero Ettorre e suscita l’interesse di Gian Giacomo Feltrinelli, che si reca a fare visita al libraio.
Nel 1961 la libreria viene visitata anche da Vladimir Nabokov.
Negli anni Settanta la figura di spicco della cerchia letteraria di Nino Nasi è Pier Vittorio Tondelli, che proprio dal libraio viene spronato a esercitarsi nella scrittura. Nino Nasi stesso corregge le bozze di Altri libertini e convince l’editore Feltrinelli a pubblicare il libro.
Dal 2016, anno della morte di Nino Nasi, la Libreria del Teatro è gestita dalla figlia Patrizia.