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In una zona che ha conosciuto nell'arco di poco più di un secolo grandi trasformazioni urbanistiche e architettoniche e una crescita residenziale impressionante, si trovano a convivere in perfetta armonia affreschi, dipinti, murales e molto altro. Le chiese, da sempre custodi delle opere più classiche, e i muri delle scuole, attuali custodi della memoria della città, saranno al centro di questo percorso proposto per le Giornate FAI di Primavera.
Lo sviluppo urbano del quartiere Cappuccini, che va dalla fine dell'Ottocento agli anni Settanta del Novecento, si concentra nella zona sud-ovest di Lanciano famosa per decenni per le ‘passeggiate', la sua ‘aria pura' e la ‘bellezza del panorama'. Sulla direttrice principale, oggi Viale dei Cappuccini già Viale delle Industrie, furono costruite da privati benestanti splendide Ville che esaltano gli stili architettonici in voga agli inizi del secolo e vi si insediarono sia grandi attività industriali, oggi scomparse, che piccoli laboratori artigianali. Il moderno quartiere è ancora oggi sinonimo di vitalità con le sue innumerevoli e moderne abitazioni, scuole e attività commerciali.
Senz'altro la caratteristica di questo percorso risiede nell'evidenza della crescita urbana intorno a realtà industriali e commerciali, evidenza presente anche ai nostri giorni, ma con la differenza che al tempo tutto era affidato alla singola iniziativa privata che ci ha restituito a volte vere opere d'arte. A queste, negli anni, si sono affiancate, oltre alla trasformazione spesso discutibile delle vecchie industrie, la realizzazione di edifici scolastici di servizio sia al nuovo quartiere che all'intera città e che oggi risultano esserne la prima ricchezza in quanto portatori della cultura della memoria e della conoscenza.
Il percorso che si svolge su quelle che una volta erano strade di industrie e chiese campestri e oggi parte della nuova città, porta alla scoperta di murales e alla riscoperta di affreschi e dipinti contemporanei e storici. Dal progetto Talking walls in cui il writer Nicola Di Totto in arte 2Neko si è fatto direttore artistico, oltre che protagonista, di un discorso visivo sui momenti della vita della città a performances di altri artisti di fama e sensibilità innegabili come Vesod Brero, Skugio, e Jo Arancibia; dai luoghi della memoria storica della città legati agli atroci avvenimenti dell'ultima guerra a un ancora sconosciuto affresco della seconda metà del ‘700 appena restaurato nel vecchio refettorio del convento dei Cappuccini; dagli affreschi del Maestro Beppe Candeloro ai Palizzi conservati nella Chiesa di Santa Chiara, andremo alla scoperta e riscoperta delle diverse sfumature delle arti grafiche murali nel tempo.
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