Il “Lago di Motta”, meglio conosciuto come Lago Azzurro, è stato reso celebre nel 1888 da una poesia di Giosuè Carducci, assiduo frequentatore della vicina Madesimo. Simbolo dell'alta Valle Spluga, è un luogo di grande impatto paesaggistico, inserito in un contesto alpino di notevole pregio. Questo bacino di grande suggestione ha una particolarità: privo di immissari ed emissari, si riempie in estate e si svuota in inverno, secondo un meccanismo che non era mai stato approfonditamente indagato. Tra il 2004 e il 2005 l'intera comunità locale si era allarmata poiché il Lago, importante sito di richiamo anche turistico, era rimasto asciutto per due stagioni consecutive. Appoggiata da turisti e amanti della Valchiavenna, la comunità si è quindi attivata a favore della tutela di questo luogo, raccogliendo oltre 9.000 firme durante il 3° censimento “I Luoghi del Cuore" del 2006, e facendo classificare il Lago Azzurro al terzo posto. Il FAI ha risposto a questa grande mobilitazione con un'azione a favore del Lago.