Sotto palazzi e vicoli di Napoli, è racchiuso un patrimonio storico ed artistico inestimabile. Una rara testimonianza di pittura ed architettura ellenica in via dei Cristallini nel Rione Sanità di Napoli
La storia dell’Ipogeo dei Cristallini risale a più di 2300 anni fa. L’area dei Vergini, all’interno del quartiere Sanità, fin dal IV secolo A.C. fu destinata a necropoli, dapprima con l’escavazione di tombe a camera (via dei Cristallini, vico Traetta, via Santa Maria Antesaecula), successivamente con la realizzazione di complessi cimiteriali catacombali (San Gennaro, San Gaudioso, San Severo) infine con la destinazione di un’immensa cava ad ossario (Le Fontanelle). I greci, che allora abitavano la città di Neapolis quando questa faceva ancora parte della Magna Grecia, realizzarono alcuni ipogei funerari, costruendo delle tombe nel sottosuolo in cui hanno riposato per millenni i resti degli antichi abitanti della città partenopea. Fra questi ipogei spiccano le quattro tombe “dei Cristallini”, chiamate così perché situate nel sottosuolo di via dei Cristallini e si trovano per la precisione sotto l’antico palazzo del barone Giovanni di Donato.Infatti nel 1889 il barone Giovanni di Donato, cercando acqua o tufo nel sottosuolo del suo palazzo di famiglia trovò invece un tesoro di pittura e architettura ellenica. Oggi è possibile accedere all'Ipogeo dall'interno del numero civico 133 a via dei Cristallini.