
In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Il percorso si svolge lungo la nuova strada, partendo da Piazza Plebiscito segna lo sviluppo della città verso il Prato della Fiera così come vista dall'ingegner Filippo Sargiacomo nella seconda metà dell'800; infatti Corso Trento e Trieste e le strade adiacenti su direttrice sud-est, costituiscono il quartiere della prima espansione del ‘900 che raggiunge il massimo di interesse con la costruzione della Ferrovia Sangritana (1912) e relativa Stazione proprio in zona Prato della Fiera.
Su Corso Trento e Trieste e strade limitrofe sono presenti diversi palazzi che ne delineano il volto tra il neoclassico, il neorinascimentale, il liberty fiorito e il decò. I primi derivano dalla storia pregressa della città che, dal 1700 in poi, ha acquisito, nelle ricostruzioni delle aree depresse del centro medievale, gli stili del periodo facendone tesoro fino a tutto l'800 e oltre; esempi ne sono principalmente i palazzi istituzionali tipo chiese, teatri, edifici scolastici, come il complesso dell'Ex Liceo o l'ex Ospedale Renzetti. La specificità del Liberty Lancianese, quindi, è che nasce non in sostituzione ma in sovrapposizione a questa realtà e riusciamo a goderne la purezza quasi esclusivamente in edilizia privata.
Base per l'edificazione del nuovo quartiere è il primo piano regolatore di Lanciano affidato all'ing. Filippo Sargiacomo nel 1871, che, oltre a segnarne la direttrice, ne progetta anche alcuni palazzi significativi. Insieme a lui l'arch. Annio Lora, l'arch. Donato Villante e dopo di lui il figlio Ennio sono i maggiori artefici di questa spinta innovativa che crea un ponte con la cultura modernista. All'interno dell'ex Liceo Classico si potranno ammirare alcuni dei progetti di cui parliamo, dalla progettazione urbana del Corso a quella del Palazzo del Liceo stesso, così come all'interno della palazzina ex Banco di Roma attribuita allo studio Coppedè i soffitti affrescati e a cassettone, e dulcis in fundo, per il FAI, la riapertura dell'Archivio Storico della Ferrovie Adriatico Sangritana, con i suoi progetti e testimonianze dell'epoca.
"Camminiamo col naso all'insù" dovrebbe essere il motto di questo percorso, e certamente, dopo averlo fatto, lo diventerà per ogni passeggiata nei centri urbani. Chiunque sia stato a Lanciano, infatti, anche solo per un'ora, è senz'altro transitato per il Corso Trento e Trieste, ma se prima veniva distratto dai negozi, oggi viene catturato dalla nuova eclettica pavimentazione, ignorando completamente come ci parlano i palazzi, i negozi d'epoca, le piccole abitazioni. Ecco, noi proponiamo di alzare lo sguardo e godere della perfezione delle linee, della complessità dei fregi, realizzati spesso a mano nelle botteghe degli stessi architetti, della razionalità della distribuzione degli spazi urbani. In più, riusciremo a mostrare come tutto questo è stato progettato, con disegni tracciati a volte su tessuto, oltre foto e documenti d'epoca, con la riapertura speciale dell'Archivio Storico delle Ferrovie Adriatico Sangritana.
Volontari FAI, Roberta Finocchio - studentessa del corso di laurea in Scienze dell'Habitat Sostenibile, Università "G.D'Annunzio" Chieti-Pescara.
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