Le grotte della Gurfa sono un esempio di architettura rupestre. Si trovano in Sicilia, nei pressi del comune di Alia (provincia di Palermo). Sono composte da sei ambienti scavati in una rupe di arenaria rossa, senza sfruttare cavità naturali già presenti. La datazione è ancora incerta ma sembra risalire, dai rilievi effettuati, al 2500 a.C.-1600 a.C. età del bronzo. Le grotte della Gurfa si dividono in due piani collegati entrambi da una notevole stanza, detta grotta a campana (thòlos). Tale ambiente, dal diametro di circa 16,40 metri ed altezza di 15,83 metri, è del tutto simile, ma un po' più alta, della thòlos di Atreo a Micene. Inoltre, a differenza di questa, presenta un foro alla sua sommità che permette l'illuminazione della grotta. Il termine Gurfa, che in arabo indica una camera, deriva con molta probabilità dai tempi della dominazione araba in Sicilia. In Tunisia esistono manufatti chiamati ghorfas usati come depositi per il grano e in Sicilia esistono altre località denominate gurfi (Caltanissetta). Gli ultimi studi hanno evidenziato che, molto probabilmente, l'intero complesso architettonico sia stato eretto per essere adibito ad una sorta di tempio, comprendendo anche cavità per sostenere allestimenti lignei all'interno. Secondo la leggenda, il re cretese Minosse, giunto in Sicilia per catturare Dedalo, venne ucciso dal re sicano Cocalo mentre faceva un bagno caldo e, poi, sepolto nei pressi del territorio di Camico. Tale territorio si estendeva sino all'attuale sito delle Grotte della Gurfa. Solo molto tempo dopo il tiranno di Agrigento Terone distrusse l'interno di questa tomba e restituì i resti mortali a Creta. Vista la distanza da Agrigento si giustificherebbe il tardo ritrovamento, individuando la tomba di Minosse proprio nell'insediamento delle Grotte della Gurfa. Nel 1995 le grotte sono state usate come set per alcune scene del film L'uomo delle stelle di Giuseppe Tornatore.