GIARDINO PARCO DUCALE

PARMA

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GIARDINO PARCO DUCALE
Grande Parco Pubblico cittadino, utilizzato da cittadini e turisti come luogo di riposo e di svago, nonché visitato come sito di rilevante interesse storico artistico per il suo disegno architettonico ed i pregevoli edifici e manufatti artistici che accoglie al suo interno. Il Palazzo Ducale ospita la Legione dei Carabinieri e gli uffici dellEFSA - European Food Safety Authority; il Palazzo stesso ed il Palazzetto Sanvitale sono luoghi di fruizione museale; in altri edifici del Giardino sono presenti Teatri ed altre attività culturali. L'origine del Giardino si deve ai Farnese, che nel '500 vi pongono la propria residenza e creano intorno ad essa un grande parco destinato agli svaghi della Corte e dei suoi nobili ospiti. Di questo periodo è rimasta solo la peschiera, poiché tra la fine della dinastia dei Farnese e l'arrivo dei Borbone il patrimonio arboreo è stato raso al suolo durante le varie occupazioni militari. Nel 1749 il giardino viene ridisegnato da Ennemond Alexandre Petitot ispirandosi ad un progetto di Pierre Contant d'Ivry; larredo coi vasi monumentali e i gruppi statuari in marmo bianco di Carrara viene affidato allo scultore Jean Baptiste Boudard. Nel 1769, anno delle feste nuziali tra il duca Don Ferdinando di Borbone con Maria Amalia d'Asburgo, il Giardino raggiunge il massimo dello splendore con allestimenti scenografici, recite, letture di poesie: questo momento è stato riscostruito nel grande plastico conservato al Palazzetto Sanvitale. Diventato proprietà comunale nel 1866, il Giardino è stato messo a disposizione della città: sono spariti i rampari e sono stati aperti più accessi, ma la configurazione settecentesca è rimasta leggibile nelle sue linee essenziali. I parmigiani sono molto legati al Giardino. Il laghetto, ad esempio, è ricordato in una delle più note canzoni dialettali parmigiane: una strofa della Stornellata ricorda i cigni che lo popolavano, in particolare lultima coppia presente nel lago, formata da un esemplare bianco e uno nero, uno dei quali la leggenda vuole si sia lasciato morire di tristezza alla morte del compagno. Amato e frequentatissimo, nel corso del tempo è stato animato delle attività ludiche più disparate: agli inizi del Novecento si pattinava sul laghetto ghiacciato, ed in seguito fu costruita una pista per pattini a rotelle; sono inoltre molto popolari i grilli, un particolare e divertente mezzo dedicato ai bambini, via di mezzo tra unautomobilina a pedali, una bicicletta e un triciclo. Il bene ha subito nel 2000 un importante intervento di restauro, messo a punto da un Comitato Scientifico internazionale, che ha ripristinato le linee del giardino settecentesco e un miglioramento della fruibilità tenendo conto delle mutate esigenze. A causa delle limitate risorse per la manutenzione, oggi il Giardino presenta un certo degrado sia nel disegno architettonico sia, soprattutto, in alcuni manufatti artistici dei quali è urgente prevedere il restauro.
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