Il Giardino Comunitario "Lea Garofalo" nasce dalla volontà di un gruppo di cittadini/progettisti (poi costituitisi associazione Giardini in Transito) che sul finire del 2010 decidono di riqualificare un'area comunale abbandonata al degrado per restituirla alla città come un bel giardino che potesse diventare luogo di incontro, di cultura, di svago, di nuova socialità e nuove relazioni, di terapia e integrazione.
A maggio 2013 lassociazione Giardini in Transito firma la nuova convenzione per i giardini condivisi con il CdZ 1 per la gestione del Giardino Comunitario di viale Montello.
Il 19 ottobre 2013, grazie alla sinergia da tempo avviata con lassociazione Libera, il Giardino Comunitario viene dedicato a Lea Garofalo, testimone di giustizia torturata e uccisa il 24 novembre del 2009 dalla ndrangheta.
Nella primavera 2014 vengono avviate diverse collaborazioni e sinergie con importanti realtà quali il Centro Psichiatrico Diurno Procaccini dellospedale Fatebenefratelli, lassociazione italo-cinese Diamoci la mano, lassociazione Comunità Nuova di Don Rigoldi e lUEPE (Ufficio Esecuzione Penale Esterna) del Ministero di Giustizia, al fine di rendere il giardino non solo uno spazio verde, ricreativo e culturale ma anche uno spazio sociale ed uno strumento di integrazione, reinserimento, terapia e supporto.
Molti sono i cittadini volontari che negli anni hanno dato il loro supporto e e si sono rimboccati le maniche per far vivere questo piccolo spazio verde: chi aprendolo e chiudendolo ogni giorno, chi coltivando aiuole fiorite e piccoli orti, chi mettendo a disposizione le proprie doti di tuttofare, chi ancora portando piante, partecipando alla cura del verde, adottando fazzoletti di terra o, perché no, proponendo spettacoli e laboratori.
Molti sono i cittadini che hanno scelto di vivere con i propri amici, famiglie e bambini latmosfera di questo giardino, a volte un po selvaggio, a due passi dal centro, da zona Sarpi e da C.so Como.
Questo giardino è ogni giorno di più un luogo importante per il quartiere e per la città, ma ha bisogno di qualche importante intervento di messa in sicurezza, primo tra tutti la realizzazione di una nuova recinzione, e di alcune attrezzature che possano renderlo sempre più fruibile da tutti.