
In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
I Giardini di Villa Ravizza si trovano nel centro di Arcore, in un contesto urbano dove, a breve distanza l'una dall'altra, sorgono le più antiche dimore storiche della cittadina: Villa Borromeo d'Adda, Villa Cazzola e Villa San Martino. Un semplice cancello separa i Giardini Ravizza dal grande parco all'inglese di Villa Borromeo d'Adda; poco oltre, a Nord, si estende senza soluzione di continuità il parco di Villa Cazzola.
Già presente nel catasto teresiano del 1722, Villa Ravizza si sviluppa con due costruzioni a "L" tra le quali si trova un giardino all'italiana. Dalla balconata del primo piano si diparte un ponte che, passando sopra la strada, raggiunge una collina dove si sviluppa il giardino in stile settecentesco, ricco di fontane e statue, ma realizzato negli anni Venti del '900. Sulla cima della collina, che si raggiunge con una scala monumentale, si trovano un campo da tennis e il giardino all'inglese.
Il giardino in stile barocchetto fu fatto costruire, attorno al 1920, dall'avvocato Mansueto Ravizza; per la sua realizzazione venne incaricato l'architetto milanese Alberico Barbiano di Belgioioso, richiamando modelli di epoca settecentesca già presenti nella villa Sommi-Picenardi di Olgiate Molgora. Nella proprietà si trova anche una cappella che il padre di Mansueto Ravizza, Valentino, acquistò dai confinanti d'Adda nel 1880, con un pregevole affresco della scuola del Nuvolone.
Quante volte passeggiando lungo via Monte Grappa, in centro ad Arcore, ci siamo affacciati alle inferriate dell'elegante cancellata che circonda i Giardini di Villa Ravizza, sognando di salire i gradini della scenografica scalinata e scoprire cosa si nasconde sulla sommità della collina? Ora l'occasione è arrivata: durante Giornate FAI di Primavera potremo osservare da vicino lo spettacolo grandioso delle armoniose balaustre, muovendoci in un trionfo di statue, vasi, fontane e mosaici. Attraverso le storie delle importanti personalità che qui hanno vissuto, vi racconteremo anche che non tutto è come sembra: ad esempio, il giardino, all'apparenza settecentesco, è stato creato nei primi decenni del Novecento! La villa, collegata al giardino mediante un ponticello che scavalca la strada, rimarrà invece per noi inaccessibile dietro i suoi alti muraglioni. Completa la visita l'opportunità di accedere all'Oratorio della Vergine Addolorata, un tempo cappella di Villa Borromeo d'Adda.
Delegazione FAI del Vimercatese
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