![MAMMOLA: SANTITÀ E ARTE, ARCHITETTURA E GASTRONOMIA.](https://fai-platform.imgix.net/media/calabria/rc/mammola_187457.jpg?w=600&h=372&fit=crop&auto=format,compress)
In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Villa San Giovanni e Cannitello erano terre di filande, conosciute per le pregiate cure del baco da seta. Strutture che caratterizzavano un tempo vita, economia ed armonia del territorio. Dopo decenni di silenzio e di abbandono delle strutture tornano a far parlare di sé grazie alle GFP 2024. Nel centro abitato della città di Villa San Giovanni sono collocati gli edifici un tempo adibiti alla lavorazione della seta.
La storia ha inizio quando un Regio permesso nel 1792 diede l'opportunità a Rocco Antonio Caracciolo di avviare la prima filanda, in zona Fontana Vecchia. A essa ne seguiranno tante altre, arrivando a contare nel suo massimo splendore ben 56 filande dislocate tra Villa, Pezzo e Cannitello. Nel 1847 a Villa vi erano 44 filande gestite tutte a conduzione familiare, con 670 occupati, ma presto con la meccanizzazione e l'uso delle caldaie a vapore, e per effetto dell'Unità d'Italia, imprenditori settentrionali e stranieri decisero di investire nel territorio, come il milanese Adriano Erba e gli inglesi Thomas Allam ed il nipote Edward J. Eaton. La cittadina allora sotto questo nuovo impulso si guadagnò il soprannome di "piccola Manchester".
Gli stabilimenti ricalcano lo stile architettonico in voga in quell'epoca (modello "Manchesteriano") e sono caratterizzati da una costruzione a pianta rettangolare in mattoni pieni con alti finestroni e tetto spiovente coperto da tegole in cotto. Molto caratteristica è l'impalcatura di travi in legno che sorregge la struttura di copertura. In adiacenza si trovava l'edificio adibito a deposito dei bozzoli (bozzoliera), e in altro locale trovava posto una grande caldaia a carbone che veniva utilizzata per la produzione di acqua calda, necessaria per l'ammollo dei bozzoli. Nel primo fabbricato sopra descritto – la vera e propria "filanda" – si conservano i macchinari per la produzione della seta greggia. Grandi ciminiere accompagnano sempre il complesso industriale e oggi caratterizzano lo skyline della città.
Si partirà da Fontana Vecchia luogo dove Rocco Antonio Caracciolo decise di avviare la prima filanda. E' ancora visibile la casa padronale in stile Liberty. Passeremo a visitare i resti dell'imponente Filanda Lo Faro e la Filanda Cogliandro, piccolo museo della seta, che grazie alla disponibilità dei proprietari sarà interamente visitabile. I racconti dei proprietari e di esperti locali ci faranno rivivere quei momenti storici caratterizzati da un'imprenditoria tutta al femminile.
In Calabria, a Villa San Giovanni, c’è stato un periodo in cui prosperò la produzione della seta nelle cosiddette filande divenendo un laboratorio d’avanguardia nel settore per diversi decenni. Le GFP 2024 saranno l'occasione per ricordare la storia delle Filande con le visite accompagnate da Esperti e Apprendisti Ciceroni ai grandi stabilimenti di proprietà privata eccezionalmente aperti al pubblico.
Apprendisti Ciceroni dell'IPALBTUR di Villa San Giovanni - Esperti locali
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