Nell' Ottocento era conosciuta come la villa di Napoleone, perchè lì fissò la residenza l' imperatore francese durante la campagna d' Italia. Un secolo più tardi, la settecentesca Villa Pusterla-Crivelli e il suo grande parco vennero trasformati nell' ospedale psichiatrico Giuseppe Antonini, noto a tutti come il «manicomio di Mombello». Oggi, che la struttura sanitaria è stata di fatto smantellata e i padiglioni costruiti negli anni sono stati quasi tutti abbandonati a se stessi, l' intera proprietà rappresenta il lascito più consistente di Palazzo Isimbardi alla neonata Provincia di Monza e Brianza. Quando la giunta Penati metterà mano alla divisione dei beni, i 700 mila metri quadrati della collina di Limbiate coi suoi «gioielli» saranno sicuramente il primo argomento all' ordine del giorno per valore economico e importanza storico-architettonica. Costruita nel 1754 dall' architetto Francesco Croce sui resti di edifici che risalivano addirittura al Medioevo, Villa Pusterla-Crivelli ospitò nelle sue stanze il re delle Due Sicilie, Ferdinando IV, oltre a Napoleone. Nella tenuta di Mombello risiedevano la madre dell' imperatore, Maria Nunziata, e le tre sorelle Carlotta, Elisa e Paolina. E, sempre qui, il 14 giugno 1797 Paolina sposò il generale Leclerc. Dai fasti della Repubblica Cisalpina, in pochi decenni l' intera struttura fu trasformata in casa di cura per malati di mente. Per 130 anni, Villa Crivelli fu così un ospedale psichiatrico, che intorno al 1960 arrivò ad avere più di 3000 pazienti, attirandosi l' appellativo di «colosso dei manicomi italiani». Con la legge Basaglia, l' intera struttura venne poi lentamente abbandonata. Dal degrado si sono salvati Villa Crivelli, attuale sede dell' Istituto tecnico agrario, le palazzine che ospitano l' Istituto commerciale per periti aziendali e il «Corberi», una casa d' accoglienza per malati psichici gravi. Gli altri edifici non godono invece di buona salute. Proprio per valorizzare un patrimonio lasciato a se stesso, un anno fa il Comune di Limbiate ha ottenuto di poter recuperare tre edifici per realizzare un centro anziani, una scuola di formazione per medici e infermieri e uno spazio per le associazioni.