Iniziata nel 1280, la grande fondazione francescana di Vicenza rappresenta uno dei principali esempi di architettura veneta, in cui si fondono armoniosamente elementi cistercensi e romanici. Alla fine del Settecento, le truppe napoleoniche occuparono l’intero complesso, composto dalla chiesa e dal convento, utilizzandoli rispettivamente come caserma e ospedale. Nel 1837-39 il Comune restaurò le strutture, e all'inizio del Novecento, durante i lavori di liberazione dell'area da edifici antichi, emerse nei pressi del transetto un tratto di strada romana.
La splendida facciata a capanna si distingue per il registro superiore, caratterizzato da un grande rosone centrale, archetti e oculi circolari in pietra bianca e cotto. Nel registro inferiore, alte arcate gotiche a ogiva ospitano quattro monumenti funebri, dominati dal grande protiro aggettante con fasci di colonne, leoni stilofori, e una preziosa decorazione scultorea realizzata da Andriolo de’ Santi e bottega (1342-44).
L’interno, suddiviso in tre navate con volte a crociera costolonate che poggiano su possenti pilastri, termina in tre absidi. La ricca decorazione spazia dal Trecento al Seicento e comprende opere come la Decollazione di san Paolo, attribuita a Bartolomeo Montagna, e il significativo Altare dei Pojana. Un tempo, l’altare maggiore ospitava la Dormitio Virginis di Paolo Veneziano, oggi conservata nella Pinacoteca di Palazzo Chiericati.