La chiesa, edificata nel 1398 e dotata di un ospedale per i poveri, fu occupata nel XVI secolo da una colonia di coronei, greci del Peloponneso fuggiti all’invasione turca. Concessa nei primi anni del Seicento al culto greco-ortodosso, fu abbandonata dopo la peste del 1656. Dal 1660, la chiesa passò al culto cattolico-romano. Tornò al culto greco-ortodosso nel 1789, quando la colonia greca ripopolò Barletta; il culto fu ripristinato fino al 1842.
Le opere che la chiesa conserva sono pregevoli, un esempio è la bellissima iconostasi, elevata su quattro registri, alta 10 metri e larga 6 metri. Le icone despotiche, posizionate nel primo registro, sono quelle del Cristo Pantocratore e della Madonna Hodighitria. Queste sono state dipinte da un importante artista cretese del '500, lo stesso che realizza il disegno per il mosaico del Pantocratore dell'abside di San Giorgio dei Greci e dipinge la Madonna Nicopeia per la Basilica di San Marco, entrambe a Venezia.