È una piccola basilica solitaria, sorta lontano dal centro abitato, in quella che venne soprannominata un tempo “Val Bossa”, territorio che da Gazzada si estende a Bodio, sulle rive del lago di Varese, appartenuto come feudo alla nobile famiglia dei Bossi nel Cinquecento.
Fondata probabilmente tra la fine del 1200 e gli inizi del 1300, Santa Maria Annunciata è considerata fra le testimonianze più preziose di storia e arte di tutto il territorio compreso fra Varese e il Ticino.
La facciata è a capanna, mentre l’interno è ad aula unica in stile longobardo- gotico. Le pareti sono decorate con un ampio ventaglio di affreschi del ‘400, sotto lo splendido soffitto di legno a cassettoni.
Entrati in chiesa, sulla parete frontale si ammira il Giudizio Universale: il cristo giudice - nella mandorla formata da una ghirlanda di Angeli - fa suonare le trombe del giudizio, premia i buoni alla sua destra, conducendoli verso il Paradiso, e punisce i cattivi alla sua sinistra cacciandoli, ignudi per il peccato, nelle fauci di un drago infernale.
Se il grande affresco attira subito l’attenzione, vanno poi sservate altre pregevoli pitture: nell’absidiola sinistra la Madonna col Bambino e Santa Caterina d’Alessandria, nell’absidiola destra la Madonna con Bambino, San Rocco e San Sebastiono. Un particolare curioso è che tali affreschi furono rinvenuti solamente nel 1935 dall’allora parroco, al di sotto di un abbondante strato di imbiancatura a calce.
Si pensa che per disinfettare le pareti abbiano utilizzato tale trattamento al fine di combattere e sconfiggere la peste che colpì la zona nel 1576.
Nella cappella di destra, merita uno sguardo anche la Vergine Alma Madre (Madonna del Latte).