La piccola chiesa di Santa Croce, poco appariscente all’esterno, posta all’ingresso del borgo antico, a ridosso di Porta Romana, serba al suo interno un prezioso tesoro artistico.
Infatti è quasi interamente ricoperta di affreschi, di epoca ed autori diversi. L’abbandono e le trasformazioni subìte nel corso dei secoli hanno causato la caduta di ampi brani di intonaco affrescato.
La chiesa divenne cappella del nuovo ospedale fatto costruire poco dopo la metà del ‘400 da Antonio Colonna, nipote di Martino V, e rimase tale fino al bombardamento nel 1944. Ad aula unica con la parte presbiteriale rialzata e absidata, conserva all’interno preziosi affreschi riconducibili a tre diversi cicli pittorici.
Il primo, risalente al XIV secolo, è individuabile ai lati dell’abside: a sinistra l’immagine di S. Caterina d’Alessandria, a destra quella di S. Antonio Abate, parzialmente sottoposta alla figura di S. Francesco che riceve le stimmate.
Un secondo ciclo di affreschi, realizzati negli anni ’20 del Quattrocento, è individuabile sui registri inferiori delle pareti destra e sinistra e su quella ai lati dell’abside.
Il terzo ciclo venne realizzato nel registro superiore delle pareti laterali e nella controfacciata entro il 1447.
Attualmente è chiusa al culto ed è adibita a Sacrario dei Caduti, con ossario interrato al centro della navata.