La chiesa di San Tommaso di Canterbury, realizzata tra XII e XIII secolo, fa parte di un complesso più ampio: sorge, infatti, addossata alla cinta muraria di un castello costruito, tra il 1363 e il 1370, come baluardo difensivo dagli Andreani, feudatari dei Visconti. In questa località, che controllava il lago e la strada per la Valtellina, sono stati rinvenuti monete e ruderi che attestano l'esistenza di un precedente insediamento romano. La facciata a capanna, di veste barocca, presenta un portale modanato del XVII secolo. All'interno le navate sono sormontate da volte a vela. Nel 1966 sono stati riscoperti alcuni affreschi, databili tra il XIV e il XVI secolo, che rivelano un curioso apparato iconografico. Tra i dipinti più antichi, databili intorno alla prima metà del XIV secolo, emerge la rappresentazione di un Vescovo, incorniciato da fregi bicromi a spina di pesce, sul cui bastone poggia uno stendardo. Al suo fianco compaiono una serie di Apostoli tra i quali è identificabile, grazie al coltello nella mano destra, San Bartolomeo. L'affresco della parete settentrionale risale alla seconda metà del XIV secolo e rappresenta un'Adorazione dei Magi o un' Epifania, per la presenza di una stella a cinque punte: la Madonna siede su un ampio trono e regge tra le braccia il Bambino benedicente, mentre i due Magi tendono i loro doni. A sinistra si trova un affresco, purtroppo molto rovinato, di un San Cristoforo riccamente vestito che sorregge nella mano destra un ramo di palma e nella sinistra un cartiglio srotolato. Nella parte inferiore, fortemente frammentaria, è riconoscibile una Madonna del Latte del XV secolo. Sulla parete meridionale emerge l'affresco, di stampo giottesco, che raffigura il supplizio di Santa Appollonia alla quale vengono cavati i denti con una tenaglia; al suo fianco compare San Gottardo. Entrambi i Santi sono perfettamente identificati dalle iscrizioni.