Nella stessa Piazza in cui si trova la Cattedrale di Bari, sorge la Chiesa di San Giacomo, inserita nell'antico percorso che da Occidente ad Oriente, legava il mondo cristiano: Bari, con la nuova Basilica di San Nicola, era tappa del cammino che da Santiago di Compostela, portava fino a Gerusalemme. Secondo la leggenda la chiesa sarebbe stata fondata da un emissario e Comandante del governo bizantino, il quale fondò un monastero femminile dedicato al Salvatore, poi chiamato di "San Giacomo", ospitando ragazze aristocratiche o di rango imperiale, educate dalle monache basiliane, monache di rito orientale, secondo le regole di San Basilio. La chiesa ed il monastero vengono distrutti ad opera di Guglielmo il Malo, che nel 1156 rade al suolo, tranne la "cittadella nicolaiana", l'intera città di Barium, rea di contrastare i Normanni, sognando un ritorno dei Bizantini. Nel 1180 l'edificio viene ricostruito, tornano le monache basiliane che convivono con monache benedettine, ma nel 1344 le basiliane si convertono alla regola di San Benedetto seguendo la nascita delle benedettine olivetane, provenienti dal Monte Oliveto, vicino Arezzo. La chiesa viene parzialmente riedificata nel 1627 sulla vecchia costruzione romanica ma nel 1729, seguendo la nuova modo barocca, viene stravolta dal Vaccaro, architetto napoletano, che "curerà" anche la barochizzazione della Cattedrale e della Basilica di San Nicola. Oggi si presenta con una facciata in pietra bianca di Trani su cui risalta un finestrone barocco, con un portale in legno che si raggiunge salendo quattro scalini: l'interno è un tripudio di stucchi, marmi, un pavimento maiolicato a motivo floreale di gusto napoletano, su cui spiccano i colori giallo, bianco ed il verde, altari importanti, tele, una grata superiore che permetteva alle monache di assistere alla Messa. Il campanile dalla piazza non è visibile, ed occorre portarsi sulla via laterale, strada San Giacomo: si nota immediatamente la divisione in due parti. La prima, di evidente stile romanico, in pietra bianca di Trani, con bifore separate da belle colonnine, la parte superiore, un torrino in altra pietra, di chiaro stile barocco, con bifore ripetute e con sommità a "cipolla" del 1600. Purtroppo la vicinanza con la Cattedrale, di cui dal 1919 è diventata sede ausiliare, fa si che questo bellissimo scrigno venga poco considerata.
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