Il tempietto di San Fedelino rappresenta la testimonianza di architettura romanica più antica di Lombardia All'estremità settentrionale dell'Alto Lario, sul Lago di Mezzola, all'imbocco della Valchiavenna si trova quella che può essere definita la fonte, non solo architettonica, ma anche simbolica, dello stile romanico - comasco e valtellinese - che si sviluppò a partire dal Mille: si tratta della suggestiva chiesetta di San Fedelino, una della più preziose dell' arte romanica in Lombardia, il monumento più antico della zona. A ridosso del monte Berlinghera su di una striscia di terra prospiciente il fiume Mera che poco oltre entra nel lago di Mezzola, si trova questo tempietto, raggiungibile da un sentiero che parte da Casenda (Samolaco) o in barca da Novate Mezzola. Il luogo così isolato ha costituito lungo i secoli la fortuna di San Fedelino, nel senso che non ha mai consentito un accorrere di popolo continuo, con conseguente trasformazione in un consueto santuario, nonostante la devozione al santo sia stata sempre ben viva; la chiesa non ha subito alcuna trasformazione, non è stata alterata nella sua struttura architettonica originaria, ragion per cui ai nostri occhi compare una testimonianza intatta della pietà popolare d'inizio millennio. Storia, arte e ambiente naturale concorrono a trasformare San Fedelino in una meta turistica senza pari, in grado di ben ripagare l'insolita gita. da: Wikipedia Oratorio di San Fedele Stile architettonico romanico Inizio costruzione X secolo L'oratorio di San Fedele (detto anche tempietto di San Fedelino o più semplicemente San Fedelino) venne eretto a cavallo del X-XI secolo, sul luogo del martirio di san Fedele protomartire della Chiesa di Como. L'oratorio venne eretto nell'antico punto terminale settentrionale del Lago di Como (che, allora, non era diviso dall'attuale Lago di Mezzola e, quindi, guadagnava circa 10 chilometri verso nord), lì dove vi si getta il fiume Mera, il quale apriva la via del passo dello Spluga e del Settimo. Si trattava, in pratica, di una delle principali vie di comunicazione fra Milano e le provincie retiche e danubiane. Rappresenta una vera curiosità il fatto che l'edificio si trova sulla riva occidentale del lago (in territorio di Sorico) nella provincia di Como, ma è di proprietà della parrocchia di Novate Mezzola Provincia di Sondrio, in una posizione oggi un po' isolata, dal momento che oggi la strada scorre sulla riva orientale. Ma esattamente lì passava, a ben oltre il medioevo, l'antico tracciato delle Via Regina, che collegava Como alle Alpi. Ad esempio vi erano collocati, a tutto il '600, i modesti trinceramenti di frontiera eretti dai Grigioni allora padroni della Valtellina. Storia Dedicato a san Fedele, protomartire della Chiesa di Como ucciso intorno al 303-305 ai tempi delle persecuzioni di Diocleziano e Massimiano. Fedele era un soldato dell'imperatore, che, essendosi convertito al Cristianesimo, si rifiutò di fare offerte sacrificali agli dei prima di una battaglia. Per questo venne condannato a morte, insieme ad altri soldati anch'essi convertiti (la cosiddetta Legione Tebea); Fedele, per scampare alla condanna, fuggì verso Como e risalì il lago con una barca, fino a giungere a quello che ai tempi era il paese più settentrionale del Lario, Samolaco, dove fu raggiunto dai sicari dell'imperatore e decapitato. Sul luogo del martirio viene inizialmente edificato un sacello, poi dimenticato. All'inizio del VI secolo il suo sepolcro fu visto da Ennodio, vescovo di Pavia. Nel 964 le reliquie vennero riscoperte, grazie ad una donna del luogo che avrebbe visto in sogno San Fedele che le indicava il luogo del seppellimento: il vescovo Gualdone, informato del sogno, ordinò di scavare alla ricerca delle reliquie, che vennero effettivamente ritrovate nel luogo indicato ed in seguito trasportate a Como per essere custodite basilica di santa Eufemia che per l'occasione venne intitolata a san Fedele. Sul luogo del ritrovamento invece venne eretto l'oratori