Nel crocevia del quartiere dove tipico è l’odore di muschio e delle fresche acque del Cesano si erge possente la Chiesa di Santa Maria delle Tinte (sec. XVIII). Fu voluta dalla Corporazione dei Tintorie Lanaioli che aveva i propri laboratori in questa parte della città. La costruzione, attribuita all’architetto Arcangelo Vici di Arcevia, è in mattoni con cupola ottagonale sormontata da un tiburio, ha la facciata incompiuta sulla quale si stacca il portale d’ingresso profilato in pietra arenaria. L’interno, a croce greca, è ricco di stucchi bianchi fra i quali emergono le statue delle Virtù Teologali e quelle dei Profeti David e Samuele, queste ultime poste ai lati dell’altare maggiore sul quale è conservato il piccolo affresco del Volto della Madonna con il Bambino, unica testimonianza della piccola chiesa o edicola primitiva sulle cui rovine è sorta l’attuale. La cappella di sinistra custodisce, sull’altare in legno dorato, una pregevole copia dell’Annunciazione di Federico Barocci dipinta da un suo allievo, sul lato sinistro la Madonna in Trono con il Bambino e Santi di Scuola Veneta della seconda metà del XVII secolo e sul lato destro una piccola tela raffigurante San Severo protettore dei Lanini.