La piccola ma funzionale chiesa della Fondazione Gregorio Antonelli porta il titolo del Salvatore perchè conserva un antico affresco di Gesù Bambino Salvatore. La nicchia a semicupola, sul cui sfondo è dipinto il piccolo Salvatore, fu scoperta casualmente il 13 luglio 1721. Attorno alla sacra immagine, si sviluppò una pietà popolare intensa e il Salvatore risplendeva, "excandescent" dice la lapide, per i molti miracoli che accadevano. La lapide è sopratutto importante perchè informa che il 2 maggio 1727 fece sosta presso la chiesetta il Papa Benedetto XIII che recandosi nel suo primo viaggio a Benevento, di cui era rimasto arcivescovo, si fermò al Salvatore e vi celebrò una messa. Con decreto vescovile del 5 gennaio 1885 la chiesta fu incorporata all'Orfanotrofio Gregorio Antonelli. Nel 1913 Agostino Antonelli fece ampliare e decorare la chiesa dedicata al Salvatore, in memoria di Gregorio e Giuseppina Antonelli e dei cittadini terracinesi che riposano nel piccolo cimitero adiacente.
L'opera dell'Istituto Gregorio Antonelli è molto cara alla popolazione terracinese. Molti bambini sono stati accolti amorevolmente e con grande cura da parte delle suore di Carità di San Vincenzo de Paoli, che il conte Antonelli, fin dalla fondazione chiamò a dirigere l'Istituto.
La famiglia Antonelli è passata, ma le suore di Carità, dopo oltre cento anni di attività dell'opera pia, sono sempre al loro posto.
La comunità delle suore del Salvatore ha una storia veramente esemplare, fatta di vita spirituale, di attività educativa e di grandi sacrifici. La città di Terracina può essere lieta e grata a Dio di avere ancora nel sua ambito sociale la comunità delle suore di santa Giovanna Antida Thouret, che si dedicano alla cura dell'infanzia e delle famiglie.