Situata all’estremità del rione Dirupo, con vista sullo scenario mozzafiato dei calanchi, la Chiesa dell’Immacolata Concezione, del XVI secolo, volge il suo sguardo al paese proteggendolo.
Diventa sede della Confraternita, con bolla vescovile, che contemplava anche l’investitura ecclesiastica, nel 1688 all’indomani della terribile frana, avvenuta nella notte di S. Apollonia.
Il luminoso intonaco esterno a calce bianca, gli essenziali volumi geometrici, le coperture a doppio spiovente si incastonano perfettamente nel contesto abitativo rionale caratterizzato dalle tipiche abitazioni, note come “casedde” e “lammie”.
La pianta della chiesa è caratterizzata da un’aula centrale rettangolare con abside semicircolare, intersecata da un corpo trasversale che divide l’interno in tre ambienti. Quello centrale contiene l’altare, in stile Barocco.
La facciata è contraddistinta da un piccolo portale sormontato da un rosone centrale, aggiunto successivamente, e da due oculi; è coronata da una cornice curva polilobata che si collega armoniosamente con l’interno caratterizzato dal soffitto ligneo del Settecento, dipinto a tempera, che assume una particolare importanza per la sua originale forma a carena di nave.
Sul prezioso soffitto ligneo, al centro, domina l’immagine dell’Immacolata raffigurata con un insolito abito rosa e nel secondo registro è raffigurato San Michele mentre solleva la spada per uccidere il demonio. Il tutto è contornato da decorazioni floreali e figure di Santi.
Il bene si presenta in discreto stato di conservazione per quanto riguarda la struttura mentre è in evidente stato di degrado il suddetto soffitto ligneo. La chiesa è aperta solo in occasioni particolari come attività liturgiche e culturali.