La Chiesa di Santa Maria del Suffragio - Purgatorio fu realizzata nel 1670 su di un'antica struttura medievale dall'architetto Michelangelo Costantino e consacrata nel 1688 dal Vescovo Massarenghi. Il classico prospetto, ripartito in due ordini, è decorato da una lugubre decorazione con teschi incoronati, scheletri umani, angeli e anime purganti, con chiari riferimenti alla morte. Il teschio dello scheletro a sinistra poggia su di un orologio privo di lancette e mostra l'iscrizione 'NIL INCERTIUS', 'niente è più incerto'. Lo stesso scheletro regge un cartiglio che recita 'QUA ORA NON PUTATIS', 'in quale ora non sapete'. Lo scheletro posto sul lato destro reca un altro cartiglio che completa il concetto relativo alla morte con l'iscrizione 'VENIAM ET METAM','verrò e mieterò'. La struttura interna è caratterizzata da un'unica aula ed altari inseriti in cappelle laterali. Queste ultime ospitano decorazioni e dipinti di Nicola Gliro, Gennaro Somma, Raffaele Armenise e Anna Rolli, oltre un'effige della Madonna di Francesco Antonio Altobelli e un Cuore di Gesù di Gaetano Spinelli. La chiesa durante il periodo pasquale diventa lo scenario di partenza della famosa processione del Venerdì Santo, che si snoda dal pomeriggio fino a tarda notte. Per le strade del centro antico sfilano le immagini ivi custodite: il Cristo deposto nella cosiddetta 'nache', ovvero l'artistica e pregevole culla in oro zecchino ad intaglio dell'800; la statua dell'Addolorata; una stauroteca (croce reliquiario) d'argento che custodisce due frammenti di legno che la tradizione riconosce quali parti della Croce di Cristo.