La chiesa di Maria Santissima degli Agonizzanti fu inizialmente costruita con la funzione di cappella gentilizia dell’attiguo palazzo appartenuto alla famiglia Marchisi. Nel Rollo della omonima Confraternita che qui si riuniva, la chiesa viene citata quale luogo per la sepoltura dei confratelli che appartenevano tutti all’elite socio-culturale e religiosa di Carini. Il prospetto, interamente rifatto agli inizi del 1900, nasconde al suo interno un trionfo di decori tardo-barocchi. Strutturalmente si tratta di un tipico oratorio a navata unica con vestibolo. L’aula all’inizio del 1700 venne arricchita con stucchi, sicuramente opera delle maestranze che qualche anno prima avevano realizzato il vicino Oratorio del S.S. Sacramento, ed impreziosita dagli affreschi di Filippo Tancredi e di Filippo Randazzo. Il tema dominante è la vita della Madonna. È possibile accedere alla cripta della confraternita, dove è ancora possibile osservare i colatoi per l’essiccazione dei cadaveri.