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CastrumNovum, colonia marittima romana realizzata nel 264 a.C. a difesa della costa tirrenica settentrionale del territorio, fu ripopolata in epoca cesariana (Colonia Iulia Castronovana), la cui pianta in origine rettangolare e circondata da mura, successivamente fu provvista di: teatro, curia, archivio (tabularium), area sacra ad Apollo, impianto termale (balneum). Lungo il suo litorale, sono evidenti strutture romane di epoca imperiale e rinvenutimateriali che attestano la vita della città tra il III secolo a.C. e gli inizi del VI secolo d.C..
Secondo Velleio Patercolo (storico romano), la fondazione di CastrumNovum sarebbe avvenuta in coincidenza con le vicende storiche legate alla prima guerra punica, dopo il 273 a.C.. Tale insediamento fu posto in posizione di controllo al limite settentrionale del territorio cerite, presso il sito di Torre Chiaruccia a Santa Marinella. La sua posizione è attestata da documenti topografici ed archeologici: otto miglia da Pyrgi e cinque da Centumcellae. Il castrum originale non risultava di grandi dimensioni (circa 120x63 m) e occupava un'area adiacente alla spiaggia, mentre la relativa città si sviluppava anche al di fuori del castrum lungo la linea di costa, per almeno 800 m. sul mare e 500m. verso l'entroterra.
I resti delle mura urbane presentano nell'angolo orientale la porta Est. Lungo il decumano (strada direzione est-ovest) si osservano: probabili tabernae, ambienti pubblici, settori della caserma, delle domus, possibile impianto termale e all'angolo Nord Ovest la struttura del teatro da cui si comprende l'estensione completa, la porzione del foro della città con i resti del basamento di un probabile tempio, sacello con ricco pavimento marmoreo. Subito al di fuori della città di particolare rilievo si evidenzia un balneum, suddiviso in 8 ambienti di cui n. 1 conserva tracce di un mosaico con tessere bianche e nere, n.2 presenta una vasca, n. 3 spazio presumibilmente riscaldato per mezzo di un forno, n. 4 ambiente realizzato in fase successiva, n. 5 latrina in pavimento di opus spicatum, n. 6 e 7 due ambienti comunicanti e n. 8 probabile presenza di un caldarium. Un edificio a pianta quadrata si apre su via Aurelia Vetus (lati 22 m), orientato nord-est/sud-ovest con accesso dalla strada verso mare. Il complesso, costruito con pietra locale, possiede un piccolo balneum. A seguito dei materiali rinvenuti, le attività svolte comprendevano: vendita di bestiame e pesce, attività alberghiera in epoca imperiale.
Il percorso di visita si snoda tra i resti delle mura urbane con ambienti della caserma e la porta est della fortezza del III secolo a.C., il decumano, la piazza del foro con i resti del basamento di un tempio e una fontana monumentale, una ricca domus, ambienti termali e il teatro sul mare. Il sito è in corso di scavo e valorizzazione a cura del Polo Museale Civico di Santa Marinella, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l'Etruria, l'Università di West Bohemia, l'Institutum Romanum Finlandiae e il Gruppo Archeologico del Territorio Cerite. Con le giornate FAI si riapre al pubblico il sito per inaugurare la nuova stagione di visite.
Gruppo Archeologico del Territorio Cerite con la supervisione del Dottor Flavio ENEI (Archeologo, Direttore del Museo Civico di Santa Marinella “Museo del Mare e della Navigazione Antica”) e con il supporto dei Volontari del Gruppo FAI di Civitavecchia.
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