Il castello di Frinco, la cui origine è del XIII secolo, sovrasta con la sua imponenza il paese. Edificio imponente, ha il lato rivolto a sud-est che avanza con due grandi alti archi a sesto acuto sulla piazzetta della chiesa parrocchiale. Su questo prospetto, articolato in modo complesso da diversi corpi ed altezze, c'è la rampa d'accesso al castello. Dalla piazzetta, superata la prima barriera attraverso un portale sormontato da una torretta, si giunge in salita ai piedi della grande torre circolare, la quale con il collegato corpo dell'edificio a tre piani costituisce la parte più antica del castello. La torre, posta all'angolo ovest del maniero, presenta il coronamento seghettato e a denti di lupo; si può notare la sua merlatura ghibellina sormontata dal tetto; il suo interno ha il soffitto a cupola. Dal cortile inferiore si accede ai locali adibiti un tempo a magazzini sotterranei ed a cucine. Nel medioevo fu feudo imperiale, i signori ricevevano l'investitura direttamente dall'Imperatore del Sacro Romano Impero. Tra le famiglie nobiliari che lo abitarono figurano quelle dei Pelletta (1277), dei Turco (1342), dei Mazzetti (1442, prima con il titolo di conti e dal 1733 di marchesi, i quali ottennero ed esercitarono per molto tempo il diritto di Zecca) e degli Incisa di Camerana (1829). Per la sua posizione, sulla linea di confine tra il territorio di Asti e di Casale Monferrato, Frinco fu interessato dalle alterne vicende degli scontri tra Guelfi e Ghibellini e dalle lotte per la successione del Marchesato del Monferrato. Nel XVII secolo il castello fu più volte assediato e il paese saccheggiato dalle truppe francesi che attraversarono questi luoghi alla volta di Torino. Tra il 1915 e il 1918 il castello fu requisito e divenne uno dei più grandi centri di reclusione di prigionieri austro-ungarici. Nel 2016 alla presenza di una delegazione ella Croce Nera austriaca, l'associazione che cura le onoranze e la gestione dei cimiteri di guerra delle vittime austro-ungariche è stata posta una lapide in loro ricordo. Nel corso del 2008 il castello viene venduto alla immobiliare Daupher srl, che verrà dichiarata fallita il 28/6/2012. Il 5 febbraio 2014 crolla rovinosamente sulle case sottostanti un avancorpo del castello. Nel mese di aprile 2015 viene perfezionato il passaggio di proprietà, per mezzo di un’asta fallimentare, ad un antiquario toscano, il quale si impegna a far eseguire i lavori di ristrutturazione. Erige un muro di contenimento non certo dimensionato “a regola d’arte”, muro che per diversi motivi è rovinosamente crollato sulla strada e sul tetto della casa sottostante. Nel 2018 inizia la trattativa per il passaggio di proprietà che, grazie ad un contributo della Regione Piemonte, si concretizza nell’anno successivo; infatti il 30 maggio 2019 viene firmato il passaggio di proprietà a favore del Comune di Frinco. Iniziano i lavori di consolidamento della rocca che terminano a dicembre 2021, nonostante gli eventi legati alla pandemia abbiano rallentato l’esecuzione dei lavori.