Ubicato presso la foce del fiume Sangineto, il castello risale al XV sec. e venne costruito dai Principi Sanseverino di Bisignano. Nel 1605 passò ai Majorana e quindi ai Firrao che lo tennero fino alla eversione feudale. Il castello, realizzato in pietra locale appena sbozzata con abbondante malta, presenta pianta geometrica regolare con quattro torri cilindriche nei vertici “di sezione diversa e con ponte levatoio e controscarpa su cui poggiano le torri circolari, alcune coronate ancora da merli. Nel VXIII sec. si arricchì di un loggiato sul lato rivolto verso il mare”. Il cortile delle armi è caratterizzato da mura merlate e feritoie. Dalla suggestiva corte centrale si accede alla originaria cappella gentilizia , alle scuderie e all’antico palmento. Una scale d’onore con gradoni in pietra conduce ai saloni interni e alle stanze private dei signori, decorate con affreschi e stemmi gentilizi. In passato era possibile accedere esclusivamente dal ponte levatoio oggi sostituito da un ponte in legno. Il castello ebbe funzione di carcere durante la prima guerra mondiale e si narra che dei prigionieri piantarono il grande ulivo che svetta all’interno della corte.