È una delle ultime realtà del patrimonio agricolo del comune di Busto Arsizio, originariamente di proprietà di Cristoforo Turati che la vendette ai fratelli Bonomi nel XIX secolo. Appartenne poi alla famiglia nobiliare Durini di Gorla Minore. Il comune acquisì l'immobile negli anni 1990 con l'intenzione di restaurarla in occasione di Expo 2015, cosa mai avvenuta.