Inaugurato l'8 ottobre 1972, il Bosco delle "Penne Mozze" è situato in una posizione panoramica delle prealpi trevigiane a Cison di Valmarino. Lo si raggiunge facilmente superato l’abitato del paese.
Si tratta di un memoriale immerso nella natura, che si estende su un’area di oltre 16.000 mq di terreno, nato dall’idea del prof. Mario Altarui di “ricordare con un pianta ed una stele tutti i caduti alpini nati in provincia di Treviso”.
Quel sogno si è trasformato in realtà grazie all’entusiasmo ed alla determinazione del Gruppo Alpini di Cison di Valmarino ed a quelli che insieme hanno investito tempo ed energie a costruirlo.
Sul terreno, acquistato nel 1972 e più volte ampliato, sono state messe a dimora le piante, tracciati i sentieri dedicati alle Medaglie d’Oro Alpine Trevigiane, e soprattutto realizzate, ad opera del maestro Simon Benetton oltre 2000 stele in ricordo dei caduti.
Ancor oggi percorrere questi sentieri, nella penombra del bosco e accompagnati dal rumore del vicino ruscello, trasmette al visitatore delle emozioni difficilmente descrivibili.
Le stele posizionate tra gli alberi ben rendono l’immagine del sacrificio umano dei nostri militi ed allo stesso tempo l’orgoglio ed il senso della Patria di chi, con amore e dedizione, ha voluto mantenere vivo il ricordo di quel sacrificio.
All’inizio del percorso, nel Piazzale d’ingresso campeggiano gli scudetti delle sei Divisioni Alpine; a destra delle tre penne mozze, simbolo del memoriale, ci sono i “piedi “ del monumento alpino di Brunico fatto saltare con atto dinamitardo dai secessionisti altoatesini.
Lungo il percorso si trovano inoltre la “Madonna delle Penne Mozze” e numerosi monumenti e cippi dono di altre Associazioni d’Arme, a dimostrazione della loro genuina solidarietà al Corpo Alpino. Inoltre, dal 2001, su una stele monumentale che raffigura simbolicamente un albero, il Bosco ha cominciato ad ospitare le targhe di altre sezioni alpine d’Italia, così da divenire luogo della memoria non solo degli Alpini Trevigiani, ma di quelli di tutto il Paese.
A quasi cinquant’anni dalla sua nascita dunque, ancor oggi, il Bosco delle Penne Mozze vive, si arricchisce di nuovi elementi grazie al forte senso di appartenenza degli Alpini ed alla ferma volontà di costoro di voler rendere il giusto omaggio a chi ha dato la vita per la Patria.
Penne Mozze del mio cuore,
ricordate su a Cison
con un albero e una stele,
erba, roccia e pochi fior.
Morti d’Africa e di Libia
E dell’Alpi e mari ancor
Grecia, Russia e dei Balcani
Ch’el Cristo ve varda
ch’el vento ve basa,
che i alberi canta
al sol e a la luna
canson vecie e nove
de requie e de gloria,
o pena spacada
t’à fato la storia
Penne Mozze per l’onor!